Melegatti: sfornati mezzo milione di pezzi. Grande successo per lo storico Pandoro

Negli ultimi anni si è spesso parlato, purtroppo, di numerose aziende anche storiche che sono state costrette a chiudere i propri stabilimenti per i motivi più diversi. Una sorte molto simile, purtroppo, negli ultimi anni stava toccando ad una delle aziende dolciarie più antiche e famose del nostro paese, che per tanti anni ha accompagnato il Natale di milioni di italiani.

Stiamo parlando di Melegatti, la storica azienda dolciaria veronese fondata nel 1894 da Domenico Melegatti, che deposito il brevetto del dolce a forma di stella. Dopo un periodo di crisi vissuto negli ultimi anni, adesso la Melegatti, con una nuova proprietà è finalmente ripartita. E i primi risultati confermano già un grande successo con 500.000 pezzi sfornati, giusto in tempo per le festività natalizie.

In effetti la situazione dell’azienda era ormai disperata. Il 29 maggio scorso la Melegatti era stata dichiarata fallita, ma la situazione è cambiata quando la famiglia vicentina Spezzapria ha deciso di rilevare l’attività all’asta per 13.5 milioni di euro, attraverso la Sominor srl.

Dopo 124 anni di storia il Pandoro Melegatti continuerà ad essere prodotto. L’azienda ha assorbito 35 dipendenti a tempo indeterminato. Ma l’obiettivo è quello di crescere ancora come sottolineato da Roberto Spezzapria, Presidente del gruppo che ha rilevato l’azienda. Per il 2019 l’obiettivo è quello di raggiungere un fatturato tra 35 e 44 milioni di euro, complice anche la prossima campagna di Pasqua. E proprio in vista delle festività natalizie sono già stati sfornati oltre 500.000 pezzi.

Adesso i prodotti Melegatti sono arrivati nei punti vendita di alcune delle maggiori catene della Grande Distribuzione, presso lo spaccio dello stabilimento Melegatti di San Giovanni Lupatoto e al temporary store che si trova al centro di Verona. E l’accoglienza da parte dei consumatori è straordinaria, come dimostra il fatto che lo storico Pandoro sta andando a ruba.

Se la Melegatti è riuscita a ripartire in tempo per tornare sulle tavole degli italiani durante le feste, il merito in parte è anche di due dipendenti, Matteo Peraro e Davide Stopazzoni. I due sono stati soprannominati gli “angeli del lievito”, perché anche quando lo stabilimento era chiuso, senza ricevere stipendio, continuavano a recarsi in azienda per nutrire quotidianamente e mantenere in vita il lievito madre alla base dei dolci.

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