Prova su strada, BMW Nine-T Urban G/S [+ Galleria]

Ho visto la prima volta una Nine-T in strada, e non conoscevo affatto tale modello. Mi piaceva proprio la parte in cui c’è scritta che ne distingue il modello, del condotto d’aspirazione del motore. Una BMW piccola, molto semplice nelle forme con il noto boxer bicilindrico da 1170 cc. per 110 CV. Molto bella nell’insieme, di quelle moto che capisci subito che non puoi non trovartici bene nel guidarla, diversa da tutte le altre BMW con il cardano.

Lo stile molto semplice (anche troppo) prevede una dotazione di livello elevato, dal punto di vista tecnico, con impianto frenante con ABS che prevede  doppio freno a disco anteriore (potentissimo e a volte poco modulabile), e uno al posteriore. Ha il controllo di trazione ASC, utilissima in curva, sullo sconnesso e il bagnato. Le sospensioni prevedono all’anteriore, sospensioni classiche  senza il raffinato telelever, ma con uno schema tutto BMW e dietro un mono, dalle escursioni limitate, ne rigide, ne troppo morbido.

Le ruote a raggi, prevedono coperture con una  gomma 120/70/19 davanti e un 170/60/17 dietro, perfette nella guida e che non compromettono neppure le manovre da fermo. La posteriore scarica bene e il controllo di trazione (nel mio test non è mai intervenuto) da sicurezza.  Del motore mi ha stupito la spinta sin dai bassi regimi, anche con la marcia “sbagliata”, borbottando si, ma spingendo comunque e forte. Le marce hanno una progressione perfetta. Ottima la seduta, braccia in una posizione corretta e comoda. La sella è ben imbottita e lavora bene con la sospensione. Le pedane le ho trovate scomode (penso però possa essere una questione d’abitudine). Mi sembravano troppo avanzate costringendo le gambe ad una posizione innaturale. Ciò che non ho gradito affatto è stato il quadro strumenti, essenziale all’osso e con un display che i presbiti (come me) non vedono quasi. Altra cosa che non ho gradito le leve della frizione e freno anteriore in materiale sintetico, come anche i comandi sul manubrio, all’apparenza piuttosto gracili. Anche il frontale, pur volendo fare un richiamo alla progenitrice è forse troppo old-style rispetto al resto della moto. Troppo povero l’insieme per trattarsi di una BMW. Per il resto la moto  risponde alla grande. Rifiniture ottime nella meccanica, nessun cavo fuori posto e materiali già all’occhio fatti “a regola d’arte”.

La prova è stata sostenuta su strada, con un modello senza ruote tassellate. Per la configurazione della moto il propulsore sembra soffrire del telaio, come se quest’ultimo le impedisse di esprimersi al massimo delle potenzialità. In effetti manca ogni forma di carenatura e la moto alla fin fine è “piccola”. Ha comunque- indubbiamente – un suo particolare fascino. E’ l’evoluzione tecnica della R-75, o quanto meno è un richiamo storico a quest’ultima. Di fatto, a parte i soffietti in gomma (nemmeno in tutte le versioni) e la grafica del serbatoio, non c’è molto altro. Il tempo passa, ma la tecnologia non si ferma.

Ultima annotazione: La moto è sicuramente ben costruita (a parte alcuni dettagli marginali). Un’evoluzione tecnica del concetto originale, aggiornato per tecnica e per stile. Non delude in nessun comparto, però il prezzo è sempre molto alto.

Cilindrata: 1170 cc
Tipo di motore Doppio boxer raffreddato ad aria a quattro tempi
Tipo di struttura telaio: Acciaio tubolare
Capacità serbatoio: 17 litri
Altezza del sedile: 85 centimetri
Peso: 221 kg
Sospensioni anteriori Forcelle convenzionali da 43 mm, non regolabili
Sospensione posteriore Ammortizzatore singolo, precarico molla regolabile e smorzamento dell’estensione.
Freno anteriore 2 dischi da 320 mm, pinze a quattro pistoncini; addominali
Freno posteriore Disco da 265 mm, pinza a due pistoncini in ABS
Dimensione pneumatici anteriori 120 / 70X19
Dimensione dei pneumatici posteriori 170 / 60×17

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Si Ringrazia il Concessionario Samo-Car di via Salaria 1268 per la cortese disponibilità.

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