Mia moglie e la sua amante, tra gioco e fantasia?

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Il mondo s’è confuso, o forse è più libero. Il mondo è tramortito dai messaggi che esaltano la promiscuità, o forse è solo possibilità di esprimere al massimo i propri desideri. Non ci sono più principi e non c’è più dedizione e sacrificio, ma è anche maggiore il tempo da dedicare al proprio piacere, alla scoperta della sensualità più viva. Il messaggio dei Media è tutto incentrato sull’esaltazione del nudo, del proprio corpo come oggetto per il piacere. Selfie provocanti e provocatori portano a considerare tutto lecito e tutto possibile, non c’è più limite, non c’è più polarità, tutto è possibile con tutti. Purché siano consensienti e maggiorenni. A volte c’è anche il piacere sadomaso, ammesso per ricercare nuovi stimoli e le fantasie si sono spostate anche sul fattore Trans, Gay, ma sopratutto – e chissà poi perchè – sul fattore Lesbo. Partendo dalla fantasia di molti uomini di poter giocare al contempo con più donne, c’è eccitazione nel condividere con più femmine il piacere e c’è piacere nel vedere che anche tra loro c’è piacere… Un po’ come la canzone di Patty Pravo, “Pensiero Stupendo

Ma dove va ricercata questa non depravazione, che si chiama ormai fantasia? Perchè oggi è più evidente, o forse lo è sempre stata? Le orge/ammucchiate e scambi di coppia sono un’altra cosa, molto più esasperati e non condivisibile (anche se poi nel caso sia libero, si può fare ciò che si vuole). Ma come mai molte donne raccontano di esperienze sessuali con altre donne pur non essendo lesbiche, ma per pura fantasia, gioco di una volta? Ce ne sono tantissime che hanno questo desiderio, ma perchè? Per delusione degli uomini egoisti, per una sessualità più dolce? Per il desiderio di qualcosa di diverso che non preveda un tradimento vero e proprio, o forse non è un tradimento con una donna? A volte è divertente in tre, sempre comunque con lui, che ci sia. Vedere un uomo con un altro uomo è diverso. Atteggiamenti modi e il sesso stesso prevede connotati e sfumature differenti. Liberi comunque di esprimere il proprio piacere, ma oggi la storia arrivata in redazione ci parla di altro.

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E’ così che vi raccontiamo una storia di quelle che si potrebbero scovare nei siti di racconti piccanti. Questa storia non ha nulla di spinto. E’ un mondo inesplorato fatto di casualità e libera espressione. Tutto nasce da un gioco finito bene, ma proseguito poi all’insaputa degli stessi partecipanti. Non ci sono né vincitori né perdenti. Diciamo che ci sono solo nuovi orizzonti esplorati e condivisi. Non s’è rotto nulla, se non le convinzioni di una vita. Non c’è più l’esclusività, ma una visione differente. Le nostre concezioni di famiglia non appartengono più a questa esperienza. Ognuno ha i propri gusti – si potrebbe affermare – e così di fatto è, senza far male a nessuno, con un’idea dell’accettare che diventa poi uno scoprirsi meglio di come ci si viveva prima. Di seguito la storia che ci ha inviato un nostro lettore. Voi che ne pensate?

Erano anni che vivevamo le serate estive passando da una festa all’aperto e una nottata sulla spiaggia. Erano anni che finiva che Elsa la dovevamo accompagnare a casa noi. Il noi eravamo a volte gli amici di sempre, e ogni tanto io e la mia ragazza Claudia. Tutte le volte che uscivamo, a metà serata, arrivava un sms e si materializzava dove stavamo noi. Spesso veniva col suo ragazzo, a volte con strane amiche, ma non c’era verso di passare una sera in santa pace. Direi pure che era abbastanza inopportuna, ma cavolo se era bella. Elsa era mora con degli occhi verdi accesi ed una bocca rossa con una sessantina di denti bianchissimi. Diciamo che con i suoi sorrisi non la si poteva non accettare, anche se a volte ci sarebbe piaciuto starcene da soli.

Qualche volta ce la trovavamo anche nei luoghi di mare. Io e Claudia amavamo starcene in quelle spiagge liguri (dove in realtà già andava anni prima lei e le sue amiche a prendere il sole in topless) e guarda caso ce la trovavamo ovviamente col seno al vento davanti che scherzava e rideva come se si fosse fatta una canna. Mi era venuto il sospetto che si mettessero d’accordo prima, per vedersi schiamazzare e ridere anche alle mie spalle. Una volta mi sono ritrovato a giocare a racchettoni tutto il pomeriggio col suo accompagnatore, mentre le due si facevano il bagno o prendevano il sole. Tanto a un certo punto le abbiamo  perfino lasciate sulla spiaggia e ce ne siamo andati a farci una birra al chiosco negli stabilimenti vicini. 

Elsa e Claudia erano amiche da sempre. Avevano fatto le elementari assieme, si erano perse negli anni successivi per rincontrarsi poi a Medicina, stessa specializzazione e ore e ore a studiare insieme. Inseparabili fino a che lei se ne era andata per un Assegno di Ricerca, un paio d’anni in America. Io ero arrivato in quel tempo. Eravamo diventati un tutt’uno. Amore a primo sguardo e dopo poco decidemmo di andare a vivere insieme. Ma mi raccontava sempre della sua amica e mi sembrava di conoscerla da sempre.

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Quando conobbi Elsa ci fu una festa. Elsa era tornata a Milano e Claudia l’era andata a prendere a Linate. Era uscita prima dall’Ospedale ed era corsa dalla sua “Sorellina”. Tutta la sera abbracci e baci, anche sulla bocca, ma erano indubbiamente sbronze. Anche con me, balli e racconti del passato, le storie buffe, gli amori ai tempi dell’Università, le vacanze e le fotografie. Una serata bellissima con tanta gente, gli amici di un tempo, anche persi di vista, ma che erano tornati tutti alla casa della amica tornata. Claudia aveva preparato tutto a casa di Elsa. Aveva le chiavi da sempre (anche perchè mi raccontava, se le perdeva con una certa facilità).

Poi c’è stata la scoperta. Un pomeriggio, tornato prima a casa mi trovai in salotto Elsa nuda, con due bicchieri di birra. Non si sconvolse più di tanto. Disse solo  “prima o poi doveva capitare”. Vieni! La seguii e trovai Claudia a letto. Mi abbracciò e mi bacio senza dire nulla. Anche Elsa posò i bicchieri e mi cominciò a baciare e a spogliare. Fu una cosa stranissima. Ero arrabbiato e eccitato insieme. Non avevo capito nulla in tutti questi anni. Non sapevo cosa fare. Il sesso fu fantastico come non lo avevo mai fatto e Claudia fece ciò che non immaginavo potesse, sapesse o volesse fare. Elsa conosceva giochi e posizioni indescrivibili. Alla sera dopo una doccia, ci siamo fatti una spaghettata e siamo usciti. Poi la sera abbiamo riaccompagnato Elsa a casa. Non ci siamo mai detti nulla. Ogni tanto è successo ancora, e ancora, come fosse una cosa naturale. Una volta mi è capitato anche di andare a casa di Elsa da solo. E’ successo anche da soli (in quel caso mi è sembrato di tradire Claudia, ma a parte prometterci di non dirglielo Elsa mi confessò che erano più di dieci anni che loro si vedevano di tanto in tanto, da sole. Era amicizia, nulla di più. Non era amore, sesso e piacere allo stato puro, diverso, completo lo era solo con me). Elsa mi assicurò che Claudia amava solo me. Lei era il gioco di un’infanzia. Un gioco che se avessi voluto ogni tanto avremmo potuto continuare in tre. E il gioco continua. Quella che oggi è mia moglie, madre dei miei figli ha un’amante, o meglio l’abbiamo entrambi, la stessa, Elsa”

Fabio

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