Un ottimo caffè ha bisogno del tempo giusto per essere “speciale”

Gesti assonnati e rituali. L’attesa dei 2:54 minuti, l’arrivo del fedele gorgoglìo e poi… il profumo, che ci coccola ancora un po’ il risveglio.

La nota rock, quella giusta, quella che ci fa cominciare bene la giornata : il caffè.
Per gli italiani è un appuntamento inevitabile come inizio al quotidiano, è la pausa fugace durante le lunghe giornate, l’aroma caldo e corposo che ci avvolge il palato, la scusa più menzionata per strappare una chiacchiera.
A volte pausa sempre troppo veloce ed ora anche un po’ trasformata dalle colorate e più moderne cialde.
Ma se guardassimo il caffè con occhi diversi? Usciamo dalla confort tazzina del gettonato espresso e pensiamo in grande. Sedersi comodi e dare inizio ad un rituale ( come per il tè) che ha bisogno dei suoi tempi, delle sue attese, dei suoi gesti per ottenere una peculiare esperienza in un mondo che ha molto da raccontare.
Anche il luogo ha la sua importanza. Togliamo il chiassoso bar di passaggio e scegliamo qualcosa di più appropriato, formula che in nord europa ha preso piede da tempo, accoglienti locali dove poter sedersi comodamente e godersi un buon caffè.
A Roma, vicino la zona Pigneto, sorpassata la zona pedonale dei locali più di passaggio, precisamente in Via Antonio Raimondi 87, si trova una “caffetteria” davvero speciale e con un nome singolare: Fax Factory .
Non lontano dallo storico Necci, seguendo la strada verso i campetti di calcio, tra i murales colorati si arriva in via Raimondi, controlli il civico (perché può sfuggirti) e al numero 87 c’è una vetrina che lascia intravedere appena il locale, entrate decisi, non esitate e Luca e Gaia vi accoglieranno calorosamente.


Arredi modulati armoniosamente, anche di stili diversi, compongono una unica sala dove il bancone ad angolo offre due sedute per poter meglio vedere la preparazione dei caffè .
Alle pareti potrete trovare foto in esposizione poiché Fax Factory ospita anche eventi di arte e cultura, trasformando la caffetteria che apre alle 8 con tranquille colazioni, in uno spazio espositivo di incontro con musica e drink, dal tardo pomeriggio fino alla chiusura che solo per il venerdì arriva fino all’ 1.
Luca Palazzi e Gaia Olmedo hanno voluto dare vita ad un “tempio” del caffè in un quartiere dove l’esperienza degli specialty coffee è ancora tutta da raccontare.
Luca viene da un periodo di formazione anche all’estero che gli ha permesso di acquisire nozioni ed esperienza, che unite alla sua determinazione, mette a disposizione di chi vuole accomodarsi e ascoltare cosa andrà a bere, da dove proviene la materia prima e come viene lavorata.
I suoi gesti sono decisi, armoniosi, tutto con rituale ordine, precisione e calma.


Inizio la degustazione con la prima miscela e Luca mi illustra, mentre comincia la preparazione che questa varietà proveniente dall’ Etiopia è molto pregiata e parliamo di processo naturale: il caffè viene depolpato a mano per farlo essiccare, viene lasciata la mucillagine appositamente sul chicco, che una volta essiccata conferirà il sentore di zucchero, per poi essere ancora depolpato e nuovamente messo ad essiccare. Si innesca il processo di Reazione di Maillard (proteine + zuccheri in presenza di calore percepite come buono) che dona quella dolcezza al caffè che nel lavato non c’è .
La polvere del caffè si presenta setosa e dal profumo delicato.
L’acqua calda viene aggiunta delicatamente attraverso il filtro seguendo movimenti rotatori, come per creare un vortice.
I tempi di attesa di preparazione favoriscono chiacchiere interessanti e conoscenza del prodotto .


Le torrefazioni vengono contattate seguendo anche l’armonia del packaging accattivante – mi confida Luca – e la loro risposta entusiasta di far provare i prodotti ci porta a conoscere meglio con chi lavorare e cosa proporre. Al momento lavoriamo con 5 torrefazioni proponendo 12 caffè diversi, varie tostature . Colonna ( Bristol) è il must , Germania e UK il top, rapporto qualità prezzo veramente ottimo.
Il caffè è pronto! Versato in tazza dal colore deciso e scuro, sprigiona il suo aroma e al palato arriva delicato e armonioso. Naturalmente si consiglia senza zucchero, data anche la qualità e per meglio apprezzarne il gusto. Nonostante io non riesca ad abbandonare le bustine per l’espresso, questo deve necessariamente essere preso senza, non ve ne pentirete!


Continuando la degustazione provo la seconda qualità con metodo “Aeropress” che già mi incuriosisce. Con l’ausilio di un bricco cilindrico a stantuffo il caffè viene diviso dall’acqua con la pressione manuale dall’alto, si arriva a 2/3 bar di pressione. Il caffè risulterà più torbido, più corposo, equiparato a una via di mezzo tra un espresso ( caffè corposo leggermente salino) e un filter coffee ( floreale, fruttato, zero corpo) , quindi più minerale, torbido in tazza.


Il sapore risulta più deciso, naturalmente torbido alla vista e leggermente più chiaro, ma eccellente da degustare.
Come per il vino anche per alcune qualità di caffè si parla di frutti rossi, more lamponi, mentre i caffè lavati, invece hanno acidità citriche, agrumate.

Concludo la degustazione con un espresso (fantastico), giusto per curiosità, anche se il viaggio attraverso le precedenti tazze è stato una esperienza totalmente differente. Non preoccupandomi della caffeina assunta poiché, mi rassicura Luca che le qualità di caffè utilizzate sono di piantagioni ad alta quota, quindi caratterizzate da una bassa percentuale di caffeina.

L’ultima domanda più curiosa che pongo a Luca è sul nome, perchè Fax Factory? “Il nome esisteva già prima che Gaia ed io arrivassimo, rappresentava l’associazione culturale gestita da Diego Magrini, Marco Amoroso e Edoardo Berardino (che tuttora si ossupano della programmazione degli eventi) . Fax perchè come strumento rappresenta un momento di transizione dall’analogico al digitale, una comunicazione istantanea, diretta, personale. Allo stesso modo Fax Factory si prefiggeva l’obiettivo di veicolare il messaggio di artisti emergenti. Da un anno tutto ciò è miscelato con attenzione alla cultura dello specialty coffee, anch’essa un’arte dal punto di vista della selezione e dell’estrazione delle migliori materie prime. Metodologie di estrazioni già esistenti da molti anni, ma riproposte con l’attenzione e la modernità delle tecnologie di oggi, ed è qui che si riallaccia di nuovo il Fax!”
Concedetevi una pausa caffè più lunga ogni tanto, perché non è solo il degustare un aroma, è capirne il senso, la filosofia e la lavorazione meticolosa e precisa che c’è dietro, per dare valore ed esaltare un prodotto unico e prezioso.
Le cose migliori hanno bisogno dei tempi necessari per riuscire al meglio, prendetevi il momento giusto per un ottimo caffè da Fax Factory.

FAX FACTORY
Via Antonio Raimondi 87
00187 Roma

https://www.facebook.com/FAXFactory/

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