Kiev si sveglia ancora sotto le bombe

Kiev, Ucraina 1° marzo 2022. Continua l’invasione russa sul territorio ucraino, si combatte oramai da giorni e anche la capitale non viene risparmiata dai pesanti colpi di artiglieria scagliati dall’esercito russo. Ci si aspettava ieri un parziale rallentamento del conflitto data la decisione presa dalle due parti di incontrarsi in Bielorussia per iniziare una trattativa che possa metter fine a questi scontri. Così non è stato e le forze di Putin hanno continuato a bombardare il paese. In particolare, ieri la città di Kharkiv ha subito un pesante attacco: si parla per ora di 11 morti e 44 feriti ma questo dato è ancora in attesa di conferme. La trattativa che citavamo ha visto ieri incontrarsi per la prima volta le delegazioni di Russia ed Ucraina ma non ha prodotto nessun risultato soddisfacente. Fumata nera, dunque, anche se ci si aspetta un altro tentativo diplomatico nella giornata di oggi.

Da segnalare nella giornata di ieri anche la richiesta da parte di Zelensky, presidente ucraino, di entrare a far parte della Unione Europea come contromossa alla richiesta di Vladimir Putin di non far entrare l’Ucraina nella NATO. Ha circolato molto sui social la foto del presidente che firma la richiesta di adesione nell’ormai riconoscibile tenuta in stile militare. Non si è fatta attendere la risposta della presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen che ha dichiarato ad Euronews: “Vogliamo L’Ucraina nella UE”. Incoraggianti questi segnali di unità politica, che sappiamo essere una delle poche cose che l’Europa può fare ora come ora, non essendo pronta ad intervenire militarmente sul territorio ucraino. Sappiamo bene però che c’è una procedura particolare e che richiede molto tempo per concedere ad un paese l’ingresso nell’Unione. L’Albania solo per fare un esempio ha presentato la domanda di adesione nel 2009, ha ricevuto lo status di paese candidato nel 2014 e non ci sono state novità in materia da allora. Si potrebbe provare a condurre una procedura rapida straordinaria per far si che l’Ucraina entri nella UE ma realisticamente non vedremo il paese di Zelenksy nell’Unione in tempi brevi.

A Mosca, Putin guarda con attenzione gli sviluppi sul territorio ucraino e continua a sostenere la sua narrativa improntata alla liberazione del popolo ucraino e alla ‘denazificazione’ del paese. Il presidente russo sa bene che dal punto di vista militare il suo esercito ha pochi ostacoli di fronte a sé. Sebbene la popolazione locale stia stoicamente provando a resistere all’invasione con tutti i mezzi a loro disposizione le forze russe sono esageratamente più grandi in numero e in potenza di fuoco. Vlamidir Putin dall’altro lato però sa bene che questa guerra non è sostenibile se continua su questi binari. Dal punto di vista economico, il rublo russo ieri ha perso più del 30% del suo valore affossato dalle sanzioni internazionali che stanno facendo affondare l’economia del paese che già prima dell’inizio del conflitto non viveva un periodo di grande benessere. Politicamente, l’ex spia del KGB può contare ormai su pochi alleati visto che quasi tutto il mondo si è affrettato a condannare le sue azioni. Quello che si pensava essere il più grande ed influente sponsor di questa guerra per Putin, la Cina di Xi Jinping, sembra sempre più infastidita e non sembra appoggiare in pieno i piani russi. Anche per questo ci si aspetta oggi un ritorno al dialogo e nel frattempo tutto il resto del globo resta in attesa e spera che le violenze si fermino per il bene del popolo ucraino.

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