In arrivo una “tassa sui defunti”, con aumenti per i costi dei funerali e non solo

E’ già ampiamente noto come l’evasione fiscale sia uno dei problemi più evidenti dell’economia italiana, che ogni anno presenta un conto molto salato. Spesso e volentieri viene ricordato che se tutti pagassero le tasse dovute allo stato, migliorerebbero i servizi e, al tempo stesso, si ridurrebbero i costi che ogni cittadino deve sostenere. A proposito di tasse, molte sono quelle che periodicamente vengono applicate, e a quanto pare molto presto se ne aggiungerà anche un’altra che andrà a ripercuotersi su un aspetto molto delicato delle nostre vite, e che ha già scatenato le prime polemiche.

Secondo quanto emerso in questi giorni, sarebbe in fase di elaborazione un nuovo disegno di legge che andrà ad introdurre quella che è già stata soprannominata “tassa sui defunti”, che dovrebbe introdurre l’IVA al 10% sui servizi funerari aumentando anche i costi per le imprese che lavorano in questo settore.

Tra pochi giorni sarà il 2 novembre, la giornata di commemorazione dei defunti, ed è in questi giorni che alla Commissione Igiene e Sanità del Senato, si sta  discutendo su un nuovo disegno di legge, “Disciplina delle attività funerarie”, che nasce con lo scopo di rivedere le regole del settore e, al tempo stesso, contrastare l’evasione fiscale.

Dal Presidente del Movimento Difesa del Cittadino, Francesco Luongo, arriva una denuncia piuttosto chiara. Questo nuovo disegno di legge, infatti, rischia di introdurre nuove tasse che andranno a ripercuotersi innanzitutto sui cittadini che devono organizzare il funerale dei propri cari, ma al tempo stesso anche su quelle imprese che operano nel settore. Questa “tassa sui defunti” si tradurrebbe nell’introduzione dell’IVA al 10% sui servizi funebri (fino ad ora esenti dall’imposta) e nel pagamento di una ulteriore tassa di circa €30 all’anno per finanziare la vigilanza dei luoghi di sepoltura da parte degli enti comunali.

Allo stesso tempo, i comuni dovranno destinare il 20% della TASI pagata dai cittadini ai cimiteri monumentali. Ad essere colpiti, inoltre, sarebbero anche le agenzie funebri. La legge in discussione prevede che le imprese che organizzano più di 300 funerali l’anno dovranno possedere almeno tre carri funebri, un direttore tecnico e 6 dipendenti assunti a tempo indeterminato. Le imprese che organizzano più di 1000 funerali ogni anno, invece, dovranno dotarsi di quattro carri funebri e almeno 12 dipendenti.

Questi provvedimenti, oltre ad aumentare i costi per i cittadini, rischiano quindi di avere un effetto devastante su quelle agenzie funebri che non riusciranno a sostenere l’aumento dei costi di gestione.

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