Estate: attenzione alle 5 malattie che rischiano di rovinarvi le vacanze

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Se pensate che con l’arrivo della stagione più calda dell’anno è finita almeno per qualche mese l’era delle malattie che vi tengono relegati in casa, beh in parte state sbagliando. Infatti proprio a causa di quanto contraddistingue questa stagione, come caldo, piscine e vita all’aperto, il rischio di particolari malattie e di contrarre infezioni aumenta rispetto a tutti gli altri giorni dell’anno.

Sono 5 le malattie più comuni da cui guardarsi bene: infezioni cutanee, gastroenteriti, diarrea del viaggiatore e intossicazioni alimentari, allergie da punture di insetto, reazioni da contatto, colpi di sole e colpi di calore. Per sopravvivere a questi fastidiosi inconvenienti che potrebbero rischiare di mandare a monte le tanto agognate vacanze, arrivano i consigli dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici. Prevenzione prima di tutto e correre ai ripari nel caso in cui invece batteri e altre problematiche riescano a prendere il sopravvento.

 Infezioni cutanee

Prima patologie tra tutte l’impetigine, molto più frequente in età pediatrica e con un largo contagio per contatto (anche con la biancheria e gli asciugamani di chi ne è infetto). Si tratta di un’infezione batterica e gli agenti eziologici chiamati in causa sono solitamente Streptococcus beta-emolitico di gruppo A e più raramente Staphilococcus aureus. Si manifesta con vescicole-bolle che si risolvono nel giro di 4-8 giorni che possono rilasciare siero e seccarsi. Nelle forme lievi basterà applicare antisettici per ammorbidire e rimuovere le squame crostose e l’uso di antibiotici topici da applicare 2-3 volte al giorno per almeno una settimana dopo la scomparsa delle lesioni.In caso di lezioni più profonde che possono poi divenire un rischio per gli organi interni, si procede con antibiotico per via orale (amoxicillina + acido clavulanico su prescrizione medica). Attenzione poi anche alle micosi da piscina, problematica presente anche di inverno durante le scuole ma che si manifesta con più diffusione d’estate nelle piscina all’aperto. In questo caso la prevenzione è facile, basterà infatti portare sempre ciabattine da piscina da togliere solo nel momento in cui si entra in acqua.

Gastroenteriti, diarrea del viaggiatore e intossicazioni alimentari

La gastroenterite di origine infettiva è un classico soprattutto durante i viaggi all’estero, dove si entra in contatto con acqua e ghiaccio “non potabile” o comunque contaminata da virus come il Rotavirus, Norovirus, Adenovirus e batteri come Escherichia coli, Salmonella, Shigella e Campylobacter. Attenzione anche all’Epatite A che si trasmette per via oro-fecale ed è endemica nei Paesi a basso sviluppo socio-economico. Particolare riguardo ai frutti di mare che devono essere ben cotti per non lasciare sorprese. Il virus in questo caso viene eliminato da solo con l’evacuazione delle feci in circa due settimane. Anche qui la prevenzione può risolvere a monte il problema: soprattutto nei Paesi a rischio non consumare acqua se non in bottiglia, no assoluto al ghiaccio e alle verdure crude, sì alla carne ben cotta e al consumo solo di cibi di nota provenienza.

Allergie da punture di insetto

Altro must per l’estate è l’arrivo massiccio di insetti che possono pungere: dalle odiate zanzare alle api e alle vespe. Le reazioni alle loro punture possono variare da persona a persona, con il semplice prurito fino allo shock anafilattico. Particolare attenzione non solo ad api e bombi, ma anche alle zanzare che ormai sono a rischio di trasmissione per malattie anche gravi (vedi Zika in alcuni paesi del mondo, e non solo).

Punture di meduse e tracine

Mare pulito è spesso sinonimo di meduse. Nel Mediterraneo una tra le specie più comuni e anche abbastanza velenosa è la Pelagia nucticola. Un altro pericolo delle acque è anche la tracina, pesce che si mimetizza sotto la sabbia vicino alle rive. Sfiorare una medusa porta un forte bruciore che si trasforma poi in prurito intenso; le punture da tracina causano un dolore intenso che può persistere per alcune ore e la sede dell’inoculazione del veleno si presenta arrossato e gonfio. Per le meduse ottimo è il bicarbonato mentre nel caso di puntura da tracina, mettere subito il piede sotto la sabbia calda o tamponare con acqua bollente, perché il calore lenisce il dolore provocato dalle tossine velenose. Grande errore quello di usare invece ammoniaca, limone, aceto, o alcol; non rimuovere mai eventuali residui di medusa perché potrebbe sprigionare altre tossine.

Colpi di sole e colpi di calore

Pericolo anche nelle città è il colpo di sole, a seguito di esposizione diretta ai raggi solari. Può far aumentare la temperatura corporea oltre i 38 gradi e portare scottature. Se poi il corpo non riesce a disperdere il calore assunto a temperature elevate, si ha il colpo di calore. Tra i sintomi: febbre, cefalea, nausea, irritabilità, confusione mentale, e, nei casi più gravi, perdita di coscienza e collasso cardio-circolatorio.

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