Quante medicine compriamo? Un “botto” e a spese proprie

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Se da un lato calano i vaccini per malattie come Morbillo, Parotite e Rosolia, dall’altro il ricorso ai medicinali aumenta e non è da sottovalutare in Italia. Infatti nel 2015 ogni italiano ha acquistato circa 23 confezioni di medicinali di classe A o C, di cui 14 in regime di assistenza convenzionata all’anno. Questo quanto emerge dal Rapporto Osmed dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), la cui nuova edizione è stata pubblicata oggi.

Entrando nel particolare, gli italiani hanno consumato 1.041 dosi ogni mille abitanti in regime di assistenza convenzionata, con un lieve incremento rispetto all’anno precedente (+0,5%). Una crescita del consumo che non ci dovrebbe stupire poiché p in linea con la tendenza generale dell’invecchiamento della popolazione e della cronicizzazione delle patologie, come chiarisce anche l’Aifa.

Nel 2015 in totale la spesa privata è cresciuta del 2,3%.

Per quanto riguarda le diverse realtà regionali, i più alti livelli di consumo in regime di assistenza convenzionata sono stati osservati nel Lazio (1.191 Ddd/1000 ab die), in Calabria (1.171 Ddd/1000 ab die) e in Puglia (1.149 Ddd/1000 ab die), mentre i consumi più bassi sono stati riscontrati nella Provincia Autonoma di Bolzano (773 Ddd/1000 ab die), in Liguria (875 Ddd/1000 ab die) e in Veneto (933 Ddd/1000 ab die).

Sempre per lo scorso anno, la riconferma dei farmaci contro il cancro e gli immunomodulatori come la prima categoria a maggior spesa pubblica (comprensiva della spesa farmaceutica convenzionata e della spesa per l’acquisto dei farmaci da parte delle strutture sanitarie pubbliche), mentre i medicinali del sistema cardiovascolare vengono superati nella spesa dagli antimicrobici.

Nonostante questa grande cura nell’acquistare farmaci su farmaci, gli italiani si confermano però ‘indisciplinati’ rispetto alle prescrizioni del medico: 6 su 10 (58,9%) tra chi soffre di pressione alta saltano dosi, sbagliano orario o interrompono il ciclo. Mentre meno della metà dei pazienti con colesterolo alto (47,4%) assume regolarmente la terapia prescritta. Complessivamente, tra spesa pubblica e privata, nei primi tre trimestri dell’anno passato sono stati spesi 21,3 miliardi di euro in farmaci, ovvero circa 350 euro per ogni italiano.

A pesare sul cittadino è soprattutto la spesa per i farmaci da banco (+4,2%), cioè non soggetti a prescrizione, seguita dell’acquisto privato dei farmaci di classe A (+3,3%). Segna anche un aumento dell’1,4% la spesa per compartecipazioni a carico del cittadino nell’acquisto di medicinali di fascia A e un incremento dello 0,8% la spesa dei farmaci di classe C con ricetta.

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