Mascherine contro il coronavirus? Quali funzionano, quando e come #nCoV

Se state cercando di comprare le mascherine contro l’influenza sicuramente avrete notato che farmacie e negozi hanno ormai il sold out. Questa è la risposta alla psicosi che ha catturato un po’ tutti e che sarà ancora maggiore dopo l’innalzamento dello stato di emergenza di ieri sera emanato dal Cdm. Ma se state proseguendo la corsa all’acquisto, magari servendovi di Amazon o negozi online di altro genere, fate attenzione perché non tutte le mascherine sono efficaci e sopratutto vediamo bene se servono veramente, quando e quanto.

Di sicuro il pensiero che abbiamo in molti è “Meglio di niente e comunque intanto me le compro, poi si vedrà…”. Partiamo dal dire che se pensiamo di proteggerci dal virus nCoV con le semplici mascherine di carta che vediamo spesso indossate in oriente o di quelle che usano i medici negli ospedali usa e getta, sbagliamo. Infatti le mascherine in questione non riparano dal contagio, se usate male sono anche controproducenti e soprattutto nel nostro Paese non è necessario indossarle, almeno al momento. Si parla fino ad oggi, di soli tre contagi in tutta Italia, compresa la coppia di turisti cinesi di vicino Wuhan, in vacanza da Milano a Roma già da dieci giorni. Inoltre tra le varie indicazioni date anche dall’OMS, non c’è traccia del consiglio d’uso di alcun tipo di mascherina. In Cina la situazione cambia e le mascherine sono state inviate proprio per tutto il personale sanitario.

Ma allora perché questa corsa al loro acquisto? Di sicuro da quanto ne sappiamo il contagio avviene attraverso la via aerea e da persona a persona. proteggere quindi bocca e naso non è sbagliato.

Cercando in Rete ho trovato diversi tipi di mascherina. Il più economico è quello sanitario, spesso a tre veli, usa e getta per coprire dal naso al meno e con due cordicelle da fissare dietro le orecchie. Protegge dalle goccioline di acqua ma non dal contagio aereo. Idem quelle bianche che sembrano in cartoncino tonde nella foto qui sopra.

Si passa poi a quelle più efficaci se così si può dire visto che non coprono mai al 100%. La sigla che dovete cercare è la FFP3 (filtering face piece di terzo livello) in grado di filtrare il 95% delle particelle sospese in aria, coronavirus compreso. Troverete anche le FFP2 e le FFP1 che vanno a scendere come coprenza in percentuale fino al 75%.

Punto cruciale di tutte queste mascherine resta comunque il fatto che l’aderenza non sarà mai perfetta e questo rende quindi possibile il contagio. Inoltre coronavirus e compagnia bella possono contagiarci anche attraverso altre mucose corporee e gli occhi.

Inoltre, quando vediamo soprattutto gli asiatici con le mascherine dobbiamo sapere che non lo fanno per proteggersi da eventuali infezioni ma che sono loro stessi a proteggere gli altri da quello che hanno loro in quel momento (raffreddore, tosse, influenza…).

Quindi le mascherine hanno effetti di prevenzione da parte di chi è infetto e non viceversa. Se poi vengono indossate male o ad esempio portate da bambini con il volto piccolo o da chi ha la barba, il 95% di protezione diminuisce notevolmente.

Non abbiamo evidenze scientifiche che ne garantiscano comunque una efficacia maggiore o minore delle semplici mascherine chirurgiche.

Come comunque hanno affermato dalla conferenza stampa dallo Spallanzani stesso non bisogna creare allarmismi:

“Il Centro europeo ha pubblicato nuove stime confermando che la trasmissione è possibile solo quando si hanno sintomi“. Lo ha affermato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani di Roma nel corso di una conferenza stampa parlando del contagio da coronavirus. “Se i casi importanti, quelli positivi, sono identificati in stato precoce allora c’è un rischio da basso a molto basso”, ha aggiunto Ippolito, spiegando che “la dimensione dell’epidemia non è valutata su scala nazionale”.

“Bisogna evitare allarmismi, ma dire che non ci saranno altri casi di coronavirus, significa non guardare alla realtà”, ha detto Ippolito. Durante l’incontro con i giornalisti è stato specificato anche che “sono stati individuati tre possibili contatti” con la coppia cinese positiva ai test che sono stati “posti in sorveglianza domiciliare”.

(Fonte Ansa)

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