Cause della parodontite: tutto quello che serve sapere

La parodontite, detta anche piorrea, è una patologia infettiva che determina l’infiammazione del parodonto, vale a dire dell’insieme delle strutture che sostengono il dente. Non molte persone sanno, che questa infezione ha una doppia natura, sia virale che batterica. Ed è proprio per tale ragione che innesca una serie di fattori interconnessi, che risultano difficili da controllare. Se trascurata può determinare la perdita dei denti, in quanto si verifica l’indebolimento dei tessuti che sostengono gli elementi dentali.

Di norma, la parodontite prende il via a causa di una cattiva igiene orale, che non consente di debellare i batteri presenti nel cavo orale che hanno, quindi, la possibilità di proliferare. Tuttavia, questa affezione può manifestarsi anche in caso di abbassamento delle difese immunitarie, poiché consente agli agenti patogeni di continuare a crescere. Inoltre, molto può dipendere anche dall’anatomia della bocca, in quanto i denti mal posizionati rendono difficile la corretta igiene orale quotidiana, portando alla formazione della placca ed in un secondo momento del tartaro.

A determinare l’infiammazione sono gli enzimi, le tossine ed i metaboliti generati dai batteri, che, una volta penetrati nelle gengive, determinano gonfiore, sanguinamento e retrazione gengivale, che porta, a sua volta, alla formazione di tasche gengivali sempre più profonde. Questo processo, oltre ad essere lento è indolore, per tanto difficile da individuare. Ecco perché è fondamentale rivolgersi con regolarità ad uno studio dentistico specializzato in parodontologia Milano.

Sintomi precoci e tardivi della prodontite: quali sono?

É possibile andare in contro a parodontite anche in caso di malocclusioni o di otturazioni mal eseguite, in quanto si sviluppa un accumulo di placca in zone difficili da raggiungere con il semplice spazzolino manuale o elettrico. Non bisogna dimenticare, poi, che la malnutrizione, il tabagismo, il diabete, l’uso di droghe, l’anoressia e l’avitaminosi sono concause che provocano questo genere di patologia del cavo orale.

Per quanto riguarda i sintomi è importante sottolineare che alcuni sono precoci, mentre altri sono piuttosto tardivi. I primi sono alito cattivo, sanguinamento leggero delle gengive durante lo spazzolamento, strano sapore in bocca ed arrossamento e rammollimento delle gengive. Con il passare del tempo, se l’affezione non viene opportunamente curata, è possibile riscontrare, invece, sanguinamento severo, alitosi marcata, comparsa di spazi tra i denti, mobilità dentale e dolenzia diffusa dei denti.

Trattamento: come è possibile intervenire?

Se presa in fase iniziale, è possibile bloccare la piorrea semplicemente rimuovendo la placca ed il tartaro accumulatosi attraverso una semplice seduta di igiene dentale professionale. Infatti, in questo modo il tessuto infiammatorio viene riportato alla normalità. Nei casi più gravi, invece, il dentista è chiamato ad attuare interventi di chirurgia parodontale, come ricostruire la gengiva mediante innesti, rigenerare l’osso o propendere per degli impianti dentali.

Tuttavia, è sempre meglio prevenire che curare, per tanto è meglio effettuare regolari visite di controllo, in modo da evitare di raggiungere livelli patologici sui quali è difficile intervenire e che prevedono l’adozione di misure drastiche. Del resto, come è stato ricordato poco sopra, la parodontite non causa dolore ed è possibile accorgersi della sua presenza solo in fase avanzata.

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