Microsoft porta il governo USA in tribunale

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La privacy e l’importanza di proteggere gli utenti è uno degli argomenti che, soprattutto in questi ultimi anni, continuano ad essere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica in tutto il mondo, e in merito alla questione ha generato molte discussioni lo scontro tra Apple e l’FBI, in merito alla richiesta di sblocco di un iPhone legato ad un attentato terroristico, che ha spinto il colosso di Cupertino a schierarsi a protezione della privacy di milioni di utenti contro il Dipartimento di Giustizia statunitense, riuscendo, almeno fino a questo momento, ad avere la meglio evitando di creare un precedente pericoloso per molti altri colossi tecnologici.

Il caso che ha visto contrapposte Apple e l’FBI, tuttavia, non è l’unico, e ancora una volta la privacy viene messa al centro dell’attenzione, coinvolgendo questa volta un altro big della tecnologia statunitense. Microsoft Corporation ha infatti annunciato ufficialmente la decisione di portare in tribunale il governo statunitense, in merito alle continue richieste di accesso ai dati ricevute dalle autorità e al divieto, per le aziende del settore, di informare i propri clienti.

La questione si ricollega a quanto avvenuto pochi anni fa, quando la talpa Edward Snowden ha iniziato a pubblicare una notevole quantità di informazioni in merito alle strategie utilizzate dalla National Security Agency per tracciare i dati e le conversazioni di milioni di persone, mettendo in evidenza anche la collaborazione con alcuni importanti colossi tecnologici che, di fatto, si sono trovati a perdere credibilità nei confronti dei clienti e, da allora, hanno deciso di fornire maggiori dettagli al riguardo.

Dopo molte richieste, le aziende hanno avuto la possibilità di condividere con i propri utenti il numero effettivo di richieste ricevute dai diversi governi nel mondo per l’accesso a determinate informazioni, ma adesso l’obiettivo delle società coinvolte è quello di fornire una maggiore quantità di informazioni, ed è proprio su questo aspetto che si concentra la causa intentata da Microsoft.

Nella causa di Microsoft, la società ha infatti deciso di puntare il dito contro il governo statunitense, accusandolo di violare il primo e il quarto emendamento della Costituzione americana. Il governo, chiedendo l’accesso ai dati degli utenti, senza dare la possibilità alle aziende di informare migliaia di clienti, impedisce a questi di essere informati del fatto che il governo sta analizzando quelle che a tutti gli effetti possono essere considerate delle proprietà private, come i dati personali e la posta elettronica.

Microsoft Corporation, come anche altri colossi del settore, vorrebbero infatti poter informare i propri clienti quando vengono presi di mira dal governo, interessato alla raccolta di dati e conversazioni, ma la questione è certamente complicata, e vista la decisione del colosso di Redmond, certamente torneremo a parlarne anche in futuro.

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