Le feste richiamano il rosso…come il Bloody Brunch dell’ Hotel Locarno

Bloody Brunch – ph Adriana Forconi

“Abbiamo lavorato per non cambiare” è questo il leitmotiv dell’ Hotel Locarno a Roma, che come un romanzo di altri tempi sfoglia giorno dopo giorno le pagine della sua storia nella città eterna.

esterni – ph Adriana Forconi

LA STORIA

Ma torniamo un pò indietro, magari fino al prologo, per capire meglio l’ inizio di questo bellissimo racconto. Nel 1925 una famiglia svizzera diede vita all’ hotel chiamandolo come la loro città natale, Locarno appunto. La comunicazione dell’epoca vedeva artisti e soprattutto illustratori divulgare le informazioni attraverso le immagini, sicuramente in modo più poetico,  così il poster locandina realizzato da Anselmo Ballester (illustratore del cinema muto) pubblicizzò la nascita del nuovo hotel romano. Negli anni bui della guerra i nazisti occuparono l’ hotel, poi con l’ abitazione dei soldati americani in una Roma di rinascita post bellica, l’hotel divenne fermento di speranza, con i bambini del quartiere che giocavano nella lounge a biliardino  e con il flipper, regali degli americani.

Ma è con una donna che l’ Hotel Locarno prese nuova linfa, proprio nel periodo giusto, quello della Dolce Vita: “Il Locarno diventò il punto di romanticismo di Federico Fellini e Giulietta Masina, ed è solo uno dei grandi nomi che contribuirà a renderlo di ritrovo degli artisti” racconta Caterina Valente, che eredita dalla madre, Maria Teresa Celli, la proprietà e la guida dell’albergo. È lei che, negli anni ‘60 iniziò quell’imponente lavoro di ricostruzione e restauro dell’Hotel Locarno, dall’acquisto di una piccola quota immobiliare, acquisendo poi la licenza, e proseguendo nell’opera di recupero per riportarlo al fascino iniziale degli anni Venti e farlo diventare un po’ casa sua.

Una dimora vissuta, un aspetto molto amato proprio da quel mondo artistico, che ne ha frequentato (e continua a farlo) gli spazi, apprezzandone lo stile, l’unicità e non ultimo l’assenza di vincoli orari sulla cucina (una proposta all day long ante litteram), caratteristica che andrà a costituire uno dei capisaldi dell’albergo.

esterni – ph Adriana Forconi

L’ HOTEL

Entrando nell’ hotel da Via della Penna, adiacente Via del Corso, abbastanza nascosta dal caos delle vie trafficate del centro, si viene catapultati in una mondo ovattato, fatto di stile, di dettagli e sicuramente di ricordi. Uno stile inconfondibile che ha affasciato tanti personaggi che hanno abitato quelle camere per riposare, riflettere, lavorare, mantenere dei segreti, camere con uno stile  inimitabile.

Colori unici, porte nascoste, la luce che irrompe dalla finestra sui pavimenti dell’epoca e dai disegni preziosi, arredamento creato nel tempo dalla preziosa ricerca della proprietaria: Giravamo il mondo e tutta l’Italia, e ancora oggi lo faccio, alla ricerca di oggetti unici, mobili e altri complementi con cui abbiamo arredato l’albergo. Del resto, come dico sempre, il nostro core business è raccontare la storia, e il piacere di preservarla è ciò che anima il mio lavoro quotidiano” spiega Caterina Valente mentre illustra con passione la linea dell’albergo, con eleganti camere e suite di gran prestigio, arredate con trame e materiali originali, mobili d’antiquariato e dettagli che rendono ogni stanza unica. “Ho domotizzato tutto l’albergo – continua – ma volutamente nel piano nobile ci sono le chiavi antiche, perché voglio offrire una experience: il peso della chiave riporta il cliente a venire al desk, posso salutarlo con un sorriso, preservare quel rapporto umano del servizio che altrimenti andrebbe perso.

Nella suite Venezia per esempio amava soggiornare Lucio Dalla e i colori che virano dall’avorio all’ottanio, raccontano una poesia che sicuramente ben armonizzava con l’estro e il romanticismo del maestro, magari anche ispirato dal momento per la composizione delle sue canzoni, come fece per Caruso all’ Hotel Excelsior Vittoria.

suite Canossa – ph Adriana Forconi

BLOODY BRUNCH

Ma la storia va avanti e sicuramente ben si mixa con le richieste e le esigenze di una clientela contemporanea e internazionale.

All’ Hotel Locarno si può mangiare sempre. Appena arrivati, di ritorno da una passeggiata per le vie di Roma e magari anche in una pausa lavorativa, i piatti dello chef Domenico Smargiassi offrono un’ ampia scelta per ogni gusto e palato.

Il pranzo della domenica si presenta in duplice veste: tradizionale e  una più originale, ma dai sapori che accontentano tutti i palati. “Abbiamo voluto realizzare una carta che potesse accontentare e incuriosire tutto il nostro pubblico, dal romano al turista italiano e quello straniero, presentando al contempo dei comfort food e delle ricette originali e accattivanti“. Illustra lo chef Domenico Smargiassi, che dà spazio ad un elemento molto amato in cucina (e non sempre facile da impiegare, come sembra): le uova. Così Eggs Benedict (anche in una versione Deluxe, con tartufo e salsa al parmigiano), Uova alla Fiorentina e al Tegamino, Maritozzo ripieno di Scrambled Eggs con pancetta e funghi, proseguendo poi tra Hamburger (anche vegano), ma anche Fish and Chips, Cordon Bleu (preparato seguendo la tradizione francese), e un’originale rivisitazione del Biryani, con uovo cotto a bassa temperatura, crocchette, salsa yogurt e accompagnato da riso al ragù.

Pappardelle al ragù “Come una volta” -ph.Adriana Forconi

Per i fedeli della tradizione, ma anche i turisti che vogliono sentirsi più local c’è il menu classico della domenica italiana, con Carciofo fritto, Pappardelle al ragù “come una volta” (cotto con vino e brodo, e un pezzo di parmigiano), o ancora l’Amatriciana, o l’Agnello panato, per chiudere con l’immancabile Tiramisù. Ad accompagnare questa ricca offerta, i Bloody Mary del bartender Nicholas Pinna. La sua è una selezione da assaporare senza limiti, e che comprende il classico Bloody Mary, il Red snapper (preparato con il gin), e “One Bloody at time“, una terza proposta che varia ogni settimana.

Essendo la proposta gastronomica dell’ Hotel Locarno ampia, può essere gustata in ogni momento della giornata. Lo chef Smargiassi spazia dai grandi classici romani come l’ Amatriciana, qui in versione Amatriciana Grand Cru, o Arrabbiata 2.0, al Tataki di filetto friulano extra marezzato, al Polpo rosticciato con cuore di lattuga e salsa unagi, e Anatra confit con baby verdure e frutti di bosco. ma anche proposte sfiziose come il Club Sandwich Masterpiece, unico per la sua insalata di pollo con wasabi e zenzero, adagiata su un letto di basilico e pomodoro e guarnita con senape e tacchino, per chiudere con pancetta e zucchine croccanti; oppure il Chicken ‘n’ Chips, con spezie, senape, barbecue e panko. E ancora negli starters si spazia dallo Yakitori di Manzo con pak choi alla griglia, alle Alici del Cantabrico con pan brioche, stracciatella e battuto di prezzemolo.

La passione per la cucina dello chef Smargiassi arriva sin dalla giovane età, quando a dieci anni ottiene la sua prima friggitrice. L’ interesse viene alimentato dallo studio e da regali che accrescono sia la sua curiosità che la pratica. Però poi in età adulta il percorso di vita del giovane Domenico vira verso studi di sociologia e la carriera giornalistica, ma le passioni fanno dei giri immensi e poi ritornano, quindi quando viene chiamato da un amico a supportarlo in cucina, riaffiora quel desiderio che non lo ha più abbandonato da tredici anni vedendolo all’interno di un hotel a cinque stelle.

Nicholas Pinna e Domenico Smargiassi – ph Adriana Forconi

MIXOLOGY

Camminare in tandem conduce lontano, quindi per una proposta gastronomica di carattere, altrettanta esperienza troviamo nel bar, dove protagonista (oltre i cocktail) è Nicholas Pinna. La sua proposta è delineata dallo stile delle preparazioni per i drink e da ingredienti freschi per spremute ed estratti che poi vanno a completare le proposte in lista. Si alterna l’iconico con la novità e si gioca anche con i nomi più conosciuti, benvenuto quindi il Roma-Bracciano (a base di Campari, Vermouth Carpano antica formula e Rabarbaro Zucca), decisamente di classe e perfettamente equilibrato il preferito dalla signora Celli, il 1925 (Gin, Bitter Campari, Barolo Chinato, Cardamom Bitter). Non possono mancare le bollicine, quindi tre cocktail dedicati nella sezione Champagne Supernova. Si accontentano tutti i gusti, perciò in Martini Remastered, tre drink caldi, buoni, dal sapore deciso; Life’s A Beach, cocktail freschi ed estivi in cui si gioca con i sapori del rum, del mezcal, del pisco, frutta e spezie. E infine Rock ‘n’ Roll Star, con gin, whiskey, vodka e cognac.

Nicholas Pinna – ph Adriana Forconi

La la passione di Nicholas per il bar germoglia sin dalla giovane età, poi tramutata in dedizione: “Mio padre, ora in pensione, è stato un direttore d’albergo, e aveva un mobile bar anni ’80 a cui mi era proibito avvicinarmi, e io non aspettavo altro che loro uscissero, per fiondarmici e iniziare a giocare. Ho sempre amato l’idea di stare dietro a un bancone. L’ultimo anno di scuola, per potermi permettere di acquistare l’abbonamento per andare a vedere la Lazio, altra mia grande passione, decido l’estate di andare a lavorare in un beach bar a Bracciano. La mia prima esperienza, poi ho continuato nelle discoteche della zona, e ho capito che quella era la mia strada. Così a diciott’anni ho iniziato a viaggiare: per prima cosa sono stato due anni a Londra, dove ho appreso tutto ciò che riguarda la miscelazione intercontinentale, europea e americana, approcciando a gin, vodka, whisky; poi a Barcellona, nell’attività di due fratelli messicani, mi sono avvicinato a tequila, rum, mezcal e tutto il mondo dei distillati con il sole. Mi sono quindi spostato a Parigi, per imparare che cos’è la ristorazione francese e tutti i suoi aspetti, il suo rigore e la sua complessità. Terminato questo percorso rientro a Roma, approdo all’Hotel Locarno e mi affidano il bar, sul quale mi è stata data carta bianca, era un luogo completamente da scrivere. E in questi quattordici anni, di pagine ne ho scritte molte a questo bancone“.

Eggs Benedectin – ph Adriana Forconi

Le attenzioni del Locarno non finiscono qui… Non solo cura e accoglienza impeccabile per il cliente, ma naturalmente uno speciale servizio per gli ospiti a “quattro zampe”. Un dedicato menu per coccolare anche questi speciali clienti che accompagnati dai loro padroni potranno godersi delle preparazioni ad hoc, con ingredienti di prima scelta e preparati al momento con particolare cura anche al livello calorico. Quindi manzo in tegame alla frusta marinato al tartufo, per cani amanti dei sapori decisi, che apprezzano il sapore del tartufo, con apporto medio di calorie. Oppure una paillard di pollo con verdure dell’orto, con solo il 3% di grassi, elevata digeribilità con alto rapporto proteico-calorico, adatto a cani che hanno bisogno di un menu appetitoso, ma ipocalorico.

Entrare nel mondo dell’ Hotel Locarno è un’esperienza unica, che vi avvolgerà nel suo stile inconfondibile di un tempo sospeso, tra arte e ricerca del bello, in un carillon di sapori e sensazioni, che non dimenticherete facilmente.

Terrazza Locarno – ph Adriana Forconi

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