La Cina pone fine al limite di due figli per coppia: ora le famiglie potranno avere un terzo figlio

A causa dei dati preoccupanti relativi al calo della natalità, la Cina ha deciso di modificare i programmi di pianificazione familiare, consentendo alle famiglie di avere fino a tre figli. Infatti, come ha evidenziato l’ultimo censimento decennale, la denatalità rappresenta un  problema  crescente in Cina per il quale il governo ha deciso di intervenire, con l’obiettivo di salvaguardare lo sviluppo economico che potrebbe risentire prima di tutti del calo di popolazione in età lavorativa.

La Pianificazione familiare in Cina

L’incremento delle nascite verificatosi in Cina a partire dagli anni Sessanta spinse il governo ad adottare un programma di pianificazione familiare, per controllare la natalità ed evitare la sovrappopolazione. Fu così introdotta nel 1979 la regola del figlio unico, integrata da una stretta politica di pianificazione familiare, basata su regolamenti miranti a definire la giusta dimensione delle famiglie come, ad esempio, matrimoni in età adulta e gravidanze posticipate. A partire dagli anni Ottanta il controllo sulle nascite fu allentato fino a giungere nel 1984 alla decisione di consentire due figli per famiglia, per combattere l’invecchiamento della popolazione. Nel 2013 fu definitivamente abolita la politica del figlio unico: alle famiglie sarebbe stato permesso avere due figli senza andare incontro al pagamento di sanzioni, introdotte solo a partire dal terzo figlio. Oggi siamo di fronte ad un’ulteriore svolta sulle politiche di pianificazione familiare: le coppie sposate potranno avere fino a tre figli, una scelta questa dettata da un  calo del tasso di natalità senza precedenti.

Calo delle nascite e preoccupazione forza lavoro

«In risposta all’invecchiamento della popolazione, le coppie sono autorizzate ad avere tre figli», ha riferito l’agenzia di stampa Xinhua, sulla base della decisione adottata dal presidente cinese Xi Jinping. Nel 2020 in Cina si sono registrate 12 milioni di nascite, un numero in calo del 18% rispetto al 2019, con 1,3 figli in media per donna, un numero particolarmente basso. Il problema della denatalità si ricollega alla questione relativa alla forza lavoro: in Cina la popolazione in età lavorativa è scesa al 63,4%, dieci anni fa si trovava al 70%. L’invecchiamento della popolazione crea notevole preoccupazione per quanto riguarda l’ambito lavorativo, in quanto ci si potrebbe trovare di fronte a una situazione di mancanza di manodopera e di popolazione attiva, condizione questa in grado di danneggiare lo sviluppo economico del paese. Sulla base di questi dati, il governo cinese ha consentito alle coppie sposate di avere fino a tre figli, integrando tale decisione con nuovi interventi di welfare a sostegno della natalità e delle famiglie.

 

 

 

 

Commenta