Il sesso negli over 60 fa bene e aiuta a “non invecchiare”

La sessualità della terza età  è qualcosa di particolare, di speciale che non va affrontata come una problematica, ma deve essere la continuazione della propria emotività, dell’impulso dell’attrazione che con il tempo acquisisce maturità, cambia ma deve essere vissuta nella migliore delle proprie possibilità. Deve esserci un approccio  che abbia ancora il sapore  della   leggerezza d’animo e disponibilità.  La percezione generale e i pregiudizi di una vecchiaia “asessuata” è sbagliata e limitante. Di  sesso negli anziani non se ne parla.  E’ visto come qualcosa che non c’è.

Invece la sessualità negli anziani c’è o ci dovrebbe essere. Ci sono limitazioni che arrivano nuove ma spesso superabili. Problematiche fisiche e mentali, che variano per genere. Sono state fatte delle ricerche a livello medico e sociologico.  La sessualità attiva è presente o potrebbe ancora esserlo in moltissime persone non più giovanissime. Una spinta alla vita, alla voglia di vivere, uno stimolo ad amare ed amarsi.

I problemi sessuali devono essere  esplorati, diagnosticati e trattati. Un recente studio dell’Università di Wollongong, in Australia ha evidenziato, tra l’altro, che c’è un chiaro legame tra la frequenza dell’attività sessuale e l’acutezza mentale. Secondo la ricerca, anche se non è stato ancora scientificamente provato causa-effetto, il sesso dopo i 50 anni di età potrebbe far bene al cervello, alla memoria e, per gli uomini in particolare, anche alle loro capacità decisionali, di pianificazione e di concentrazione.

La ricerca ripresa anche in Inghilterra è stata condotta coinvolgendo un numeroso gruppo di adulti volontari,  tra i  50 e gli 89 anni per 12 mesi. Sono state confrontate attività intellettuali ed efficienza, rapportate all’intensità della loro attività sessuale .

E’ scontato dire che il risultato del test ha evidenziato una maggiore capacità mnemonica, matematica e di memoria per coloro che avevano più frequenti attività sessuali. Tale capacità influenzerebbe anche la decisionalità, le attività esecutive ma anche la voglia di indipendenza anche tra i più grandi d’età. In tutti i test sono stati presi in considerazione anche i fattori relativi alla salute, al livello culturale, e al benessere economico.

Con l’avanzare degli anni c’è un calo fisiologico del desiderio, ci sono nuovi limiti fisici. Spesso però i problemi sono più mentali che fisici, o  comunque i primi influenzano notevolmente i secondi. C’è un minore interesse per il sesso. Sono tante e variabili  che possono presentarsi. Innanzitutto  lo stato fisico generale e lo stato sociale. L’essere soli o con un partner cambia molto anche nelle abitudini. L’essere sposati da molti anni, o avere una nuova storia di affettività, combina e mischia le carte in tavola.

I rapporti se resi abitudinari portano al disinteresse.Cambiano gli stimoli  anche secondo il livello culturale raggiunto, se ci si confronta con il mondo moderno, o invece si rimane aggrappati al passato. Il Rinnovarsi è alla base del restare giovani, trovare nuovi giochi, o riproporli, o cambiarli, basta avere voglia di vivere.

Altro fattore che può influenzare i comportamenti sessuali sono il benessere economico, il tempo da dedicarsi e non ultimo, il benessere economico.

GENERE:

E’ emerso forte ed evidente come nella donna l’importanza del sesso si perda col passare del tempo, ma non del legame. L’uomo ha invece radicato in se tale istinto, fin quando la salute è presente. Con l’aumentare degli anni, comunque, tale istinto diminuisce proporzionalmente. In ogni caso, come per i giovani, sono sempre gli uomini, anche in tarda età, ad avere maggiore desiderio.

Esistono molteplici cause di questa diminuzione dell’interesse sessuale e della frequenza dell’attività sessuale. Questi includono la salute fisica generale, cause psicologiche, disfunzioni sessuali maschili o femminili e problemi pratici. In realtà, queste combinazioni di desiderio e funzione sessuale sono influenzate da una complessa interazione tra fattori psicologici e funzionamento fisiologico.

1) la scarsa salute fisica influenza negativamente il sesso (relegandolo ad un interesse secondario/marginale).

2) Problemi psicologici (depressione) che spesso nelle persone anziane non viene riconosciuta.

3)Disfunzione sessuale maschile: prostata, diabete, problemi cardiovascolari, problemi erettili

4)Disfunzione sessuale femminile: meno chiara e che differisce da un soggetto all’altro.  C’è calo del desiderio si, ma anche  minore eccitazione, anorgasmia e dispareunia. In realtà la atrofia urogenitale (identificata soggettivamente come prurito vaginale / indolenzimento / secchezza) causa comunemente problemi soprattutto nelle donne in post-menopausa. Ha un effetto non solo sul funzionamento sessuale, ma anche sul benessere emotivo, sulle relazioni interpersonali, sull’immagine del corpo. Questi sintomi, spesso, portano alla perdita quasi completa dell’interesse per il sesso in quanto è diventata una “esperienza principalmente dolorosa”. C’è poi anche talvolta  l’incontinenza urinaria ad aumentare il disagio per un modo d’essere in cui non ci si riconosce.

Problemi nella pratica

Prima tra tutte è la mancanza di un partner o la cattiva salute di un partner.

Un altro problema pratico si verifica quando le persone anziane  non sono in grado di avere alcuna privacy.

La ricerca  e l’aiuto

La popolazione sta invecchiando e questa tendenza  continuerà nei prossimi tempi. Anche gli studi  riferiti a questo fenomeno stanno diventando sempre più importanti. La salute passa per problemi fisici e mentali degli anziani, ma anche, per qualcosa che solo da pochi anni si è andato ad approfondire e che però può influenzare, in qualche maniera le altre sfere della vita: la sessualità.

La ricerca di un trattamento per la disfunzione sessuale è comunemente inibito da retaggi culturali.  Sono molte le persone, anziane  che non sanno a chi rivolgersi per problemi sessuali, anche banali, poiché lo stereotipo di una vecchiaia asessuata è un’idea radicata nella società. Ci vorrebbe uno sportello dell’anziano, o un numero verde, una struttura ove rivolgersi, anche in maniera anonima. Potrebbe essere il primo passo, per far sentire, le esigenze dei ragazzi ultra sessantenni.

 

 

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