Il primo rapporto sessuale? Non è questione di età. Dipende dal Dna

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Quando si parla dei giovani e ancora di più del loro rapporto con il sesso, si tende sempre a generalizzare dicendo che i tempi sono cambiati e tutto avviene prima, con un essere precoci rispetto a quanto avveniva anni prima. Ma per quanto riguarda la fatidica “prima volta” non dipenderebbe da un fattore sociologico né tanto meno di età giusta per farlo. A fare la differenza infatti, secondo dei ricercatori britannici, è i Dna che determina quindi se siamo precoci nella scoperta del sesso o se tendiamo a rimandare per anni. Lo studio in questione è stato pubblicato online questa settimana su ‘Nature Genetics’, e mette in luce come l’età della pubertà possa influenzare quella della prima volta, e come questi due aspetti si ripercuotano sulla sfera sociale e sanitaria di una persona.

Diversi i fattori già analizzati in correlazione con la prima volta, dal disagio sociale all’instabilità della famiglia. Ma a quanto pare anche i fattori genetici sono rilevanti e connessi ad altri fattori – di cui alcuni anche non tanto chiari come ad esempio l’età materna al primo parto. Le varianti genetiche associate con la tempistica della pubertà – che è scesa da un’età media di 18 anni nel 1880 a 12,5 anni nel 1980 – sono state recentemente identificate e alcuni studi hanno riportato una correlazione fra tempi della pubertà e prima volta, legando quindi questi aspetti a livello genetico.

Gli studiosi Ken Ong e John Perry dell’University of Cambridge (GB) hanno analizzando e confrontato il genoma di oltre 125.000 partecipanti (59.357 uomini e 66.310 donne di 40-69 anni) alla Biobank Uk, identificando così 38 varianti associate con l’età della prima volta. Gli scienziati hanno poi replicato questi risultati studiando 241.910 uomini e donne islandesi e 20.187 donne americane sane (over 45 anni) di discendenza europea.

Così gli studiosi hanno scoperto che sia l’età della prima volta che quella del primo parto hanno una “moderata” componente genetica, e che entrambe sono geneticamente correlate con i tempi della pubertà.

Gli autori hanno utilizzato un metodo statistico chiamato randomizzazione mendeliana per individuare l’effetto causale della tempistica della pubertà su età della prima volta e del primo parto. In parole povere: una pubertà anticipata porta a una scoperta precoce del sesso (e a gravidanze ugualmente precoci). Il tutto con importanti ricadute sociali.

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