Appello Onu: sì a contraccezione e aborto nei Paesi colpiti da Zika

Zika_Contagio

Un appello forte e con richiamo urgente quello dell’ONU per cercare di limitare il virus Zika. Così in risposta all’emergenza sanitaria provocata dal Virus Zika da parte di un annuncio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Zeid Ra’ad Al Hussein: “Le leggi che limitano l’accesso ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva, compresa la contraccezione e l’aborto, in violazione delle norme internazionali ‘devono essere abrogate e la difesa dei diritti umani delle donne è essenziale. I servizi di salute sessuale e riproduttiva completi includono la contraccezione – tra cui la contraccezione d’emergenza – l’assistenza sanitaria materna e servizi di aborto sicuro nella misura massima della legge”.

Il consiglio formulato da alcuni governi alle donne di ritardare la gravidanza ignora la realtà del fatto che molte donne e ragazze non possono semplicemente esercitare il controllo su se o quando o in quali circostanze rimanere incinte, soprattutto in un ambiente in cui la violenza sessuale è così comune”, continua Zeid. ”In situazioni in cui la violenza sessuale è dilagante e i servizi per la salute sessuale e riproduttiva vengono criminalizzati, o semplicemente non sono disponibili, gli sforzi per fermare questa crisi non saranno potenziati ponendo l’accento sui consigli a donne e ragazze a rinunciare alla gravidanza. Molte delle questioni chiave ruotano intorno fallimento degli uomini di sostenere i diritti delle donne e delle ragazze, e una serie di misure forti devono essere prese per affrontare questi problemi di fondo“.

Il virus Zika, infatti, è sospettato di provocare microcefalia nei feti delle donne contagiante nel corso della gravidanza.

Intanto in Italia si arriva a 9 casi conclamati e tutti già guariti, con le ultime due segnalazioni di questi giorni. Un caso risale a dicembre per una donna proveniente dal Venezuela, curata a Treviso presso l’Ospedale Ca’ Foncello e dimessa dopo pochi giorni di degenza. Il secondo a metà gennaio per una persona italiana che ha soggiornato in Brasile con insorgenza di rash cutaneo, senza febbre o altri sintomi. Dopo 2 giorni si è presentata all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma dove è stata visitata.

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