Stop alle monete da 1 e 2 centesimi. Cosa cambia per i consumatori

Qualche mese fa abbiamo parlato di Centy, una start-up che ha ideato un progetto molto promettente pensato per andare incontro alla diffusione delle odiate monetine da 1 e 2 centesimi di euro, che proprio a causa del loro scarso valore spesso restano inutilizzate andando solo a pesare nei portafogli di milioni di persone. L’idea, ricordiamo, prevede l’inserimento delle monete in un’apposita macchinetta per trasformarle in denaro virtuale da versare su carta di credito o prepagata, permettendo di recuperare cifre interessanti che, altrimenti, rischierebbero di restare inutilizzate.

Adesso, invece, torniamo a parlare delle monete da 1 e 2 centesimi, ma per un motivo differente. Dal 1° gennaio 2018 è entrato in vigore il decreto che, in Italia, ha permesso allo Stato di smettere di coniare queste monete tanto odiate da milioni di italiani, permettendo di risparmiare una cifra pari a circa 20 milioni di euro. Vediamo di scoprire, tuttavia, in che modo questo avrà delle conseguenze sui consumatori.

Bisogna sottolineare, da subito, che il provvedimento non abolisce del tutto le suddette monetine. Lo Stato, infatti, ha solo smesso di coniarle da quest’anno, ma quelle in circolazione continuano ad avere valore legale e quindi possono essere usate. Significa, in sostanza, che i commercianti (anche volendo) non possono rifiutarle. Quello che, tuttavia, in molti hanno criticato di questa decisione, è il possibile impatto che lo stop al conio delle monete da 1 e 2 centesimi, avrebbe potuto comportare in termini di aumento dei prezzi.

La conseguenza più rilevante riguarda il necessario arrotondamento dei prezzi che, tuttavia, non ricadrà più di tanto sulle tasche dei consumatori. Secondo quanto deciso dal decreto, i cambiamenti riguarderanno esclusivamente i pagamenti in contanti, che dovranno essere arrotondati per eccesso o per difetto, al più vicino multiplo di 5. Come spiegato da Altroconsumo, 0,01 e 0,02 verranno arrotondati a 0. Invece 0,03 e 0,04 o 0,06 e 0,07 saranno arrotondati a 5 centesimi.

L’arrotondamento dei prezzi, quindi, riguarderà solo i pagamenti e non il prezzo effettivo dei prodotti, ma esclusivamente per i contanti. Con i pagamenti virtuali o con carta di credito non cambierà nulla. In ogni caso, sarà compito del Garante per la sorveglianza dei prezzi controllare che le regole vengano rispettate, segnalando eventuali anomalie, nel rispetto delle regole.

C’è da dire che l’effettiva utilità delle monete da 1 e 2 centesimi è piuttosto ridotta, considerando che difficilmente possono essere usate per pagare spese, anche molto piccole, spingendo spesso e volentieri i consumatori ad accumularle inutilmente.

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