Cosa fare durante la quarantena? Leggi un libro!

La nostra vita frenetica piena di appuntamenti e scadenze ha lasciato momentaneamente il passo ad una vita casalinga. Siamo in quarantena e dobbiamo fare i conti con il fatto che non possiamo uscire di casa se non per comprovate necessità, però un modo per sfuggire alla quotidianità c’è ed è a portata di tutti…leggere un buon libro!

Cosa c’è di meglio, in questo periodo, che leggere un libro la cui storia ha come filo conduttore la libertà?

Il libro in questione è “Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche” di Deborah Feldman, scrittrice 33enne nata nel quartiere di Williamsburg a New York, nella comunità ebraica chassidica ultraconservatrice Satmar, e sono proprio le sue origini e l’educazione rigida ricevuta sin da bambina le protagoniste principali della storia.

Deborah cresce con i nonni (la madre era fuggita e il padre era mentalmente instabile per occuparsi di lei) vivendo un infanzia costellata da rituali e tabù imposti dal chassidismo, ossia un movimento di massa ebraico basato sul rinnovamento spirituale dell’ebraismo ortodosso. In casa si parlava solo yiddish e l’inglese era perentoriamente vietato, ma lei trafugando dalla biblioteca Piccole donne ed altri romanzi “vietati” impara da autodidatta quella lingua proibita, mostrando sin da subito la sua ribellione e quella voglia di libertà che la porteranno lontana.

La sua famiglia, però, temendo che la sua intelligenza l’avrebbe resa troppo indipendente portandola a seguire le orme materne, la obbliga ad un matrimonio combinato a soli 17 anni con un uomo visto una sola volta e proveniente da una famiglia in cui era all’ordine del giorno il fanatismo.

Il matrimonio, pur dandole un figlio, la costringe ad una vita ancor più ricca di costrizioni e tabù: è costretta a radersi i capelli e a portare abiti accollati, ma soprattutto, le viene impedito di leggere ed esprimere opinioni personali. Deborah si sente in gabbia, sa che la vita fuori da quelle mura è diversa, che c’è un mondo in cui una donna può portare gli abiti che vuole, tingere i capelli, leggere, studiare, ballare, fare ciò che la rende felice.

Cosa fa, allora, la bambina cresciuta che leggeva di nascosto Piccole donne? A 22 anni prende suo figlio e scappa via. Arriva in Germania e lì inizia una nuova vita, scrive due libri e trova la sua identità.

Leggere la storia di Deborah Feldman ci fa conoscere da vicino una comunità, quella ebraica ortodossa, di cui sappiamo ben poco, ma soprattutto ci regala quella libertà di cui per ora non possiamo godere a pieno, ma che sappiamo essere ancora lì, pronta per rifiorire nuovamente.

 Per concludere, vorrei riportare una frase di Umberto Eco sull’importanza della lettura:

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro.

 

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