Il diritto di annoiarsi, sviluppo del sé e della creatività, riscoprire i vecchi giochi

Un pomeriggio in casa senza far nulla. L’ideale sarebbe  che non ci fosse l’energia elettrica, così anche la televisione, l’xbox sarebbero tagliati fuori. Una bella punizione potrebbe aver eliminato anche smartphone o il tablet. Davvero cattivi questi genitori…….ma situazione utile per riscoprire il proprio tempo. Stare sdraiati a vedere il soffitto. Non capita mai.

Vedere i contorni del lampadario e le forme del disegno della porta. Chi ci aveva mai fatto caso, poi il mobile… Guarda che c’è lì sopra, cose dimenticate.. Un’occasione quella di stare a poltrire annoiati sul tappeto che però potrebbe far riscoprire i gli  spazi, il tempo, il fantasticare e giocare usando l’immaginazione, oppure un qualcosa lasciato da tempo dentro l’armadio. Magari c’è un gioco rotto da aggiustare con gli attrezzi di papà, o un soldatino a cui rincollare la testa. Se capita il nonno per casa si potrebbe persino pensare d’assoldarlo per farsi insegnare qualche gioco con le carte, o riprendere la cara vecchia dama se non anche gli scacchi. Quante cose si riescono a fare un giorno Rin-chiusi dentro casa.  Durante quasi tutta la settimana i ritmi  sono scanditi dalle ripetizioni per quella materia che non va giù, per lo sport, che farà si tanto bene ma quando si è stanchi, è faticoso. Ci sono poi le docce e i capelli d’asciugare, e poi di nuovo a casa per finire i compiti per poi andare, finalmente, a dormire.

Alcune correnti di pensiero più che condivisibili suggeriscono di limitare le tante attività per lasciare sfogo ai  figli e capire il proprio orientamento, per scoprire cosa piaccia  veramente. Avere poco tempo libero, non fa emergere le vere passioni. I giovani oggi non riescono ad appassionarsi neppure ad uno sport. Un anno il nuoto, poi pallavolo, se non basket. Ma poi ai maschi che non gli fai fare il calcio? Certo.  C’è poi talvolta l’esigenza di far fare Ginnastica correttiva, se non l’artistica. Per le femminucce, per acquisire una certa eleganza e portamento c’è la danza classica…

Un po’ di sana noia serve alla  crescita, all’autonomia. Interrompe lo stato del gioco e le fantasie  per  tornare alla  realtà più concreta e prepararsi a nuovi stimoli. Questa emozione permette di creare uno stato interno di vuoto, necessario per accogliere tutto ciò che arriverà ad aumentare il bagaglio di conoscenze e stimolare per uno sviluppo interiore.

Ginnastica/Calcio/Nuoto/Catechismo/Inglese:

Non si sa bene se si tratta di eccesso di generosità dei genitori, o di semplice… follia. Così i nostri ragazzi  non si appassioneranno mai a nulla, sballottati di anno in anno da una palestra all’altra, da una piscina ad un campo da tennis o pallone. Non riescono neppure a fare amicizia e poi alla fine dei giochi non sanno far nulla (però almeno avranno un bel fisico).

Lo psicoanalista Adam Phillips nel 1993, in un suo libro  scriveva che la “capacità di annoiarsi permette al bambino di crescere” perché la noia dà la possibilità di contemplare la vita, di analizzarla piuttosto che corrervi attraverso senza soffermarsi a pensare a ciò che succede. Secondo lo psicologo quindi i bambini devono prendersi il proprio tempo per capire ciò che più piace e ciò che più interessa loro, e per fare questo la noia è fondamentale.

Altra tecnica per ricordare la capacità di scegliere, la possibilità di esercitare il diritto di fare o non fare può essere permesso facendo fare un elenco ai ragazzi su ciò che gradirebbero nel loro tempo libero. L’elenco può essere un buon sistema per far emergere una volontà. Ogni qualvolta venisse a galla la lamentela sulla noia, gli si potrebbe ricordare la lista facendogliela seguire. Se poi però non faranno nulla, si riposeranno un po’.

 

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