Il Risotto del Papà

A casa da soli, papà e figlio con un frigo mezzo vuoto, cosa si mangia?

RISO CON UOVO E MOZZARELLA

Così è nato il risotto di Papà, il risotto che faceva mio padre e che fa ancora adesso da nonno. Una ricetta riuscita in casa e apprezzata anche dagli amici. Non è che ci voglia molto a prepararla. Basta avere il numero di uova corrispondenti ai commensali e almeno una mozzarella.

La quantità di riso (in casa nostra ne siamo tutti molto golosi), è di un bicchiere scarso a testa. Mettendolo in pentola bisognerà poi versare due bicchieri d’acqua per ogni bicchiere di riso. Una volta acceso il fuoco basterà aggiungere una manciatina di sale grosso e un po’ d’olio. Coprire con un coperchio e cuocere a fuoco basso. Quando l’acqua non ci sarà quasi più vorrà dire che il riso è cotto. In ogni caso controllate ed eventualmente girate. Molta influenza viene data dalla tipologia di riso usata. Il Carnaroli, l’Arborio, il Roma sono quelli che si cuociono più omogenei, il Parboiled è ovviamente più ostico ma mantiene meglio la cottura. Malgrado le critiche di  molti esperti, quest’ultimo è quello che io prediligo. Mi è più comodo, mi consente di far altro mentre si cuoce ed in ogni caso, mi piace quella sua consistenza a cottura ultimata.

Una volta che il riso si è cotto (In caso fosse finita l’acqua anzitempo, consiglio di cuocerne poca in un tegamino, portarla velocemente in ebollizione – con poco brodo in polvere per dare ulteriore gusto senza salare – e aggiungerla al riso in cottura), spegnere il fuoco e nella stessa pentola (per far prima) o in una terrina rompere le uova intere.  mescolare energicamente e aggiungere la mozzarella precedentemente tagliata a pezzi. Le uova si cuoceranno  e amalgameranno al riso stesso e la mozzarella diventerà filante e per questo amata dai bambini.

.riso

Negli anni, questa specie di carbonara di riso ha subito modifiche con arricchimenti e variazioni. Quella originaria però,  quella che in casa definiamo oggi il Riso del Nonno (un tempo del papà) è quella che comunque piace di più.  Mio padre ne è molto fiero e anche i nipoti la chiedono spesso. E’ la ciambella di salvataggio quando in casa c’è poco o niente, un po come quando si fa la pasta col tonno o col pesto. Però il riso è il riso.

La scorsa settimana è stata fatta una variante, che devo dire ci stava davvero bene. Mio padre (sempre lui) ha cotto in un tegamino dei funghi misti. C’erano tante varietà. In padella ha messo due spicchi d’aglio, tre pomodorini  datterini, del prezzemolo e olio. Ne sarebbe venuto fuori un contorno delizioso. Non ho però resistito e l’ho aggiunto sul risotto. Una scelta vincente.

CON FUNGHI

In un’altra occasione mi ricordo che alla stessa base di partenza, e cioè riso e uovo – non avendo la mozzarella – abbiamo messo della fontina e del latte; sicuramente più pesante, ma con una spruzzata di pepe sopra non è stato affatto male.

Concludo con una nota di alcool. Con il riso ho abbinato un “Chianti Colli Senesi” acquistato in una cantina, Presso la Fattoria Pulcino, a Montepulciano (SI). In questo posto  ho avuto modo di assaggiare diverse tipologie di vini. Questo m’è sembrato il più giusto. Ve lo consiglio vivamente.

 

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