USA: adesso il cartellino si “timbra” con un chip

Arrivare sul luogo di lavoro e timbrare il cartellino è un’azione che compiono milioni di persone in tutto il mondo, per confermare l’orario di arrivo e in seguito anche di uscita dal luogo di lavoro, ma inevitabilmente la tecnologia continua a fare enormi passi avanti rispetto al passato, e anche la semplice azione di timbrare il cartellino potrebbe presto essere sostituita da qualcosa di molto più rapido e intuitivo.

Mentre in Italia ci troviamo ancora a fare i conti con i “furbetti del cartellino” che preferiscono non fare il proprio dovere, da  un’azienda statunitense arriva la conferma di una novità piuttosto interessante che, a partire dal mese di agosto, permetterà ai dipendenti di timbrare il cartellino e non solo, attraverso un chip installato sottopelle, per rendere ancora più intuitiva e rapida l’esperienza sul luogo di lavoro.

In realtà non è la prima volta che viene adottato un sistema simile. La prima è stata Epicentric, un’azienda svedese che un paio di anni fa ha  deciso di sperimentare questo sistema con i propri dipendenti, ottenendo risultati positivi. La Three Square Market, società con sede in Wisconsin, tuttavia, è la prima azienda statunitense che ha deciso di adottare questo sistema, una decisione presa dall’amministratore delegato Todd Westby, che ha scelto di sperimentare questo sistema con i dipendenti che decideranno di proporsi volontariamente. Dal 1° agosto ai primi 50 volontari, verrà impiantato il microchip e in base ai feedback ricevuto, lo stesso verrà offerto a tutti gli altri dipendenti. Per chi deciderà di ripensarci, il chip potrà essere rimosso facilmente.

Il sistema in questione è sviluppato dalla BioHax International e prevede l’uso di un microchip con le dimensioni di un chicco di riso e un costo di 300 dollari, che viene impiantato sottopelle nella mano, tra il pollice e l’indice, permettendo non solo di timbrare automaticamente il cartellino, ma effettuando anche altre azioni all’interno dell’edificio, come aprire le porte degli uffici e persino acquistare snack ai distributori automatici pagando automaticamente. Il chip integra non solo la tecnologia Radio Frequency Identification, ma anche la tecnologia NFC che rende possibile tutto questo.

Per chi è preoccupato dalle possibili implicazioni negative legate alla privacy, il CEO di Three Square Market ha chiarito che i microchip non sono dotati di GPS, quindi non possono identificare la posizione dei dipendenti violando la loro privacy, e i dati contenuti all’interno sono criptati, quindi inaccessibili. E se al momento sono poche le aziende che si affidano a queste tecnologie, in futuro l’adozione potrebbe essere estesa a molte altre realtà non solo statunitensi, ma anche europee.

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