Uber sceglie un ingegnere della NASA per la sua auto volante

Certe volte diventa quasi impressionante pensare a quanti progressi ha fatto la tecnologia nell’arco di pochi decenni, e se in passato poteva sembrare quasi impensabile immaginare un futuro in cui  qualunque persona avrebbe potuto utilizzare uno smartphone per connettersi in movimento, utilizzare la propria voce per controllare un dispositivo grazie ad un assistente virtuale o veder muovere un’auto  senza guidatore, al giorno d’oggi tutto questo è diventato realtà. E per quale motivo i progressi tecnologici non dovrebbero poter essere applicati anche al settore della mobilità per trovare soluzioni ad alcuni dei problemi che ormai riguardano tutte le principali città del mondo? Lo sa bene Uber, il colosso del car sharing che ormai da qualche mese ha annunciato Uber Elevate, che prevede lo sviluppo di auto volanti, progetto per il quale l’azienda di San Francisco ha deciso di affidarsi ad un ingegnere della NASA con oltre 30 anni di esperienza.

Si chiama Mark Moore e dopo 30 anni di esperienza presso la NASA ha deciso di accettare l’offerta di Uber per mettere a disposizione della società le sue competenze ingegneristiche diventando il responsabile del progetto Uber Elevate, che ha come obiettivo finale quello di migliorare la mobilità urbana rispondendo alle esigenze delle persone che ogni giorno perdono ore preziose imbottigliati nel traffico. Uber, in effetti, è già riuscita almeno in parte a migliorare gli spostamenti in alcune delle città più importanti del mondo offrendo uno strumento semplice da usare e veloce per prenotare un’auto con autista o condividere una corsa con altre persone per dividere anche la spesa finale.

Uber Elevate, tuttavia, è un progetto ancora più ambizioso che vuole trovare una risposta definitiva ad alcuni problemi che affliggono le nostre città, come l’inquinamento ambientale causato dai veicoli che si muovono e al traffico che può causare molte perdite di tempo. Uber Elevate prevede lo sviluppo di auto volanti appartenenti alla categoria dei VTOL, dotati di un sistema di eliche e di un motore elettrico (quindi non inquinante) che permettono al mezzo di trasporto di decollare e atterrare in verticale esattamente come gli elicotteri e di percorrere tra i 50Km e i 100Km con una sola carica. Sviluppare un sistema di trasporto che sposti il traffico dalle strade urbane ai cieli potrebbe infatti ridurre il traffico e inevitabilmente il tempo necessario alle persone per raggiungere le proprie destinazioni, risparmiando in un anno centinaia di ore preziose.

L’unica cosa difficile da capire è quando questi nuovi mezzi di trasporto potranno essere utilizzati. Il problema principale che Uber potrebbe dover affrontare, infatti, riguarderà l’attuale assenza di norme che regolino il trasporto con auto volanti all’interno delle aree urbane, e le preoccupazioni legate alla sicurezza che un sistema del genere potrebbe far sorgere.

Commenta