Rosso, verde, via! La storia del semaforo

In tutto il Mondo abbiamo nelle nostre strade  i semafori per la regolamentazione del traffico stradale impostati con due colori base, il Rosso che significa “stop”, e verde il cui significato è di “Avanzare”, “via”, “partenza”. C’è poi il giallo il cui utilizzo varia nei diversi Stati e Continenti, ma che può segnalare uno stato d’attenzione, che precede il rosso o anche il verde. Ma come sono nati ed evoluti i segnali  stradali luminosi?  rosso / giallo / verde e come sono stati accettati a livello internazionale?

La storia  ci riporta al loro primo utilizzo nelle ferrovie. Nel 1830, le ferrovie usarono una luce bianca per segnalare “vai” o “tutto libero”. Una luce verde indicava l’avvicinarsi di un altro treno. Il bianco però poteva essere confuso con le illuminazioni circostanti alle aree abitative, per cui per definire al meglio il colore che aveva il significato opposto al rosso, da sempre indicatore del fermo, venne scelto il verde (che sulla ruota dei colori è proprio il colore al suo opposto).

Il britannico John Peake Knight progettò sistemi di segnalamento per l’industria ferroviaria già dal 1860. Sempre più automobili condividevano la strada con i pedoni e le carrozze trainate da cavalli, spesso con risultati disastrosi. Knight propose di adattare il sistema di segnalazione delle Ferrovie anche al traffico stradale.  Nel 1868 fu installato il primo segnale stradale a Londra. Il segnale di traffico rosso / verde riduceva gli incidenti e migliorava il flusso del traffico, ma ovviamente, come ogni nuova tecnologia non era esente da difetti. Il passaggio dal verde al rosso non dava il tempo di far rallentare e arrestare i veicoli causando non pochi incidenti. Ci fu poi un incidente “tecnico” per cui  un segnale contenente gas esplose ferendo gravemente un poliziotto.

Il progresso subì una battuta d’arresto e questa segnalazione visiva fu sospesa perché ancora non adeguata, anzi pericolosa. Ritornò dopo circa sessant’anni  con l’introduzione del terzo colore…..di rallentamento.  Nel 1920, l’agente di polizia e inventore William Potts fu incaricato di trovare una soluzione per la città di Detroit. Potts fu il primo ad aggiungere una luce gialla di avvertimento, un’idea mutuata ancora una volta dall’industria ferroviaria. Si ritiene che sia stato scelto il giallo perché è  colore più visibile sullo spettro dopo il rosso. Anche se i segnali stradali di Potts dovevano ancora essere gestiti manualmente, rappresentavano un grande passo avanti nell’evoluzione della sicurezza del traffico.

Il traffico sempre più congestionato delle città rese necessario un ulteriore sforzo da parte delle Amministrazioni nella ricerca di soluzioni efficaci e veloci, ma sopratutto automatiche, che non necessitassero della presenza dell’uomo a comandare il cambio dei colori

Seguì una Convenzione internazionale per uniformare  il sistema d’indicazione nella maggior parte dei Paesi. A Vienna venne definito un accordo sui segnali Stradali che secondo quanto si definì Rosso/Giallo/Verde diventò lo standard Internazionale.

Variano in alcuni paesi i verdi, che spesso si avvicinano al Blu, così come i rossi sono un po’ più arancioni. In linea di massima però in tutti – il segnale d’avanzare si trova in basso, quello di arresto in alto, e al centro c’è quello giallo. Questo quasi sempre si attiva prima che il semaforo passi da verde a rosso, per dare il tempo a chi guida di arrestare il veicolo. In alcuni paesi nord europei,  funziona anche prima che il semaforo passi dal rosso al verde, così da preparare alla ri-partenza.

Le personalizzazioni vanno poi dagli omini tedeschi, che sono diventati dei veri e propri personaggi, al countdown per l’attraversamento pedonale, a frecce che si evidenziano all’interno del cerchio colorato. Ci sono scritte e disegnini, l’introduzione di fasce laser a definizione del percorso pedonale a terra, e chissà quante altre differenziazioni.

Si stanno sempre più diffondendo poi i semafori intelligenti che si attivano in base alla quantità di traffico presente ad un incrocio in maniera di snellire la quantità d’auto nel più breve tempo possibile. Funziona tenendo maggiormente il verde ove presente maggior numero di veicoli. Tiene conto sopratutto delle esigenze dei pedoni. Dopo la segnalazione acustica per i non vedenti, un’ulteriore progresso è oggi presente, che smaltisce al meglio persone e veicoli presenti nell’incrocio. Le autovetture possono riconoscere la segnaletica verticale e anche i semafori, l’idea è quella di regolamentare fluidificando il traffico

E non è finita qui….

 

 

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