Rapporto Clusit: crescita allarmante del cyber-crimine nel 2016

La sicurezza online è un argomento delicato che ancora oggi, nonostante viviamo in un mondo sempre più connesso in cui l’interazione con la rete è diventata parte integrante delle nostre vite, viene troppo spesso messo da parte non solo dai singoli utenti che tendono ad agire in maniera pericolosa esponendosi a rischi inutili, ma anche da aziende che in molti casi non fanno abbastanza per proteggere i dati delle persone, adottando misure di sicurezza che non riescono a tenere il passo con l’evoluzione del cyber-crimine.

Puntare sulla sicurezza è diventato quindi fondamentale per mantenere al sicuro i dati sensibili, e questo è dimostrato dai numeri che anno dopo anno dimostrano come gli attacchi da parte dei cyber-criminali diventano sempre più insistenti e avanzati aggirando le misure di sicurezza utilizzate. Ed è proprio quanto svelato dall’ultimo rapporto stilato dal Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, che ha confermato come il 2016 sia stato un anno nero sotto il profilo degli attacchi informatici.

Prendendo in considerazione i numeri del 2016, i dati del rapporto Clusit confermano che il 72% degli attacchi registrati aveva come obiettivo quello di sottrarre dati sensibili per ricavare un profitto, ma anche gli attacchi legati alla Cyber Warfare sono aumentati del 117%. Si tratta di quella categoria di attacchi informatici rivolti ad esempio, alle infrastrutture chiave. Nel 2016 sono comunque aumentati gli attacchi rivolti al settore della sanità con una crescita del 102%, alla grande distribuzione in aumento del 70% e ai servizi di banking e finanza per il 64%.

E se da un lato la diffusione di malware è cresciuta del 116% comprendendo anche la categoria dei ransomware che prende in “ostaggio” i dati archiviati dagli utenti chiedendo un riscatto per poterli sbloccare, il dato più allarmante è quello relativo all’aumento degli attacchi di phishing. Questa categoria di attacchi informatici nel 2016 ha registrato una crescita del 1166%. Si tratta di quella categoria di attacchi che gioca proprio sulle debolezze degli utenti spingendoli, ad esempio, a cliccare su link sospetti o scaricare contenuti malevoli esponendo il proprio dispositivo e dando quindi ai cyber-criminali la possibilità di dare vita all’attacco vero e proprio.

Il rapporto conferma una crescita degli obiettivi del cyber-crimine in Europa e Asia, mentre viene evidenziata una diminuzione degli attacchi registrati in USA. Nonostante questo gli Stati Uniti continuano ad essere l’obiettivo più colpito dagli attacchi informatici a livello globale. Quello che inevitabilmente preoccupa gli esperti del settore non è solo l’aumento del numero effettivo di attacchi registrati nel 2016, ma anche l’assenza di misure adeguate che consentano di tenere il passo con l’evoluzione delle minacce e questo è confermato dal fatto che il 32% degli attacchi registrati l’anno scorso è stato sferrato con tecniche sconosciute.

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