Ransomware: non solo PC e smartphone. Anche le reflex possono essere infettate

Di ransomware abbiamo parlato molte volte. Si tratta di una delle categorie di malware più diffusa al mondo, con una crescita esponenziale negli ultimi anni che ha colpito migliaia di utenti e aziende a livello globale. La natura stessa di questi malware appare insidiosa, perché dopo aver infettato un dispositivo può bloccare l’accesso al suo proprietario criptando i file contenuti all’interno e chiedendo un riscatto (da pagare generalmente in criptovaluta) per non rischiare di perdere tutto.

Fino ad oggi queste infezioni hanno riguardano soprattutto Personal Computer e dispositivi mobili come gli smartphone. Ma a quanto pare ad essere a rischio possono essere anche altri dispositivi in grado di connettersi alla rete. E tra questi troviamo anche reflex e mirrorless, come svelato di recente dalla società di sicurezza informatica Check Point Software Technologies.

Molte volte abbiamo ribadito l’importanza di seguire una serie di regole fondamentali per ridurre al minimo il rischio di essere infettati da malware di ogni genere. Tenere sempre aggiornati i propri dispositivi alle versioni più recenti e con le ultime patch di sicurezza, affidarsi ad un buon antivirus ed evitare il download di file sospetti e potenzialmente dannosi.

Quello che in molti tendono a non considerare è che, tra le potenziali vittime dei ransomware, potrebbero esserci anche dispositivi come le reflex. Ed è inutile ricordare che in caso di infezione, potrebbero essere a rischio le proprie foto personali o, nel caso di professionisti, il proprio lavoro.

A svelarlo è un report pubblicato di recente da Check Point Software Technologies, che ha dimostrato come persino mirrorless e reflex non siano immuni agli attacchi di virus come i ransomware. I ricercatori hanno dato una dimostrazione di quanto appena spiegato, con il modello di reflex Canon 80D DSLR. Attivando nella reflex la connessione alla rete Wi-fi e sfruttando una vulnerabilità della funzione Picture Transfer Protocol, che consente di trasferire le immagini attraverso la rete Wi-fi, i ricercatori sono riusciti a infettare la fotocamera con un ransomware.

Quando questo avviene, il malware non blocca solo l’accesso a qualsiasi foto e video archiviati nella scheda SD, ma di fatto blocca l’accesso al dispositivo, rendendo la fotocamera inutilizzabile, fino a quando il proprietario decide di pagare il riscatto per ottenere un codice che consente di sbloccare il dispositivo.

I ricercatori hanno già informato Canon della vulnerabilità, ed è stata rilasciata di recente una patch per risolvere il problema. Ma a questo punto, possono essere a rischio anche altri modelli di reflex e mirrorless, considerando che molti modelli usciti negli ultimi anni sono dotati di funzioni simili.

Per evitare spiacevoli sorprese è sempre consigliabile evitare di connettersi a reti Wi-fi sconosciute e potenzialmente insicure, disattivare il Wi-fi quando la reflex non viene usata e, soprattutto, effettuate sempre backup periodici di foto e video realizzati con la propria fotocamera, per essere certi di non perdere nulla  in caso di infezioni.

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