La censura cinese si abbatte su WhatsApp

Tante volte si ricordano i numeri impressionanti che le app di messaggistica continuano a generare a livello globale, creando un settore molto competitivo ma al tempo stesso ricco di opportunità dominato da piattaforma del calibro di WhatsApp e Facebook Messenger, che contano oltre 1.2 miliardi di utenti ciascuna, e da molte altre realtà altrettanto diffuse che rendono semplice e immediata la comunicazione attraverso gli smartphone.

Anche in un paese come la Cina, che si conferma da tempo uno dei mercati mobile più grandi al mondo, questo genere di software sono molto diffusi, ma in realtà quando si parla di messaggistica e social network nel territorio cinese la situazione appare piuttosto complicata a causa della forte censura esistente che già più volte si è abbattuta sui principali software di comunicazione straniera utilizzati nel paese. L’ultima “vittima” della censura cinese potrebbe essere WhatsApp, una delle poche app occidentali del genere ancora attive in Cina.

I primi problemi che gli utenti cinesi di WhatsApp hanno riscontrato nell’utilizzo dell’app sono sorti ieri, con numerosi malfunzionamenti che a quanto pare hanno impedito di utilizzare come al solito l’app di messaggistica in Cina, nella maggior parte dei casi impedendo di inviare foto e video, e persino messaggi di testo. Inizialmente si è pensato potesse trattarsi di problemi legati a WhatsApp, ma non mancano le ipotesi di chi, invece, ritiene possa trattarsi di provvedimenti adottati dal governo.

Di recente in Cina è stata approvata una nuova legge sulla sicurezza online, e i filtri imposti dal governo cinese sui principali social network e fonti di informazione online potrebbero aver colpito anche WhatsApp, rendendo difficile utilizzarla come al solito. Il responsabile potrebbe quindi essere il già noto “Great Firewall”, il sistema di filtri imposto dalle autorità cinesi online. E anche se WhatsApp in Cina non può vantare la stessa diffusione della rivale WeChat creata da Tencent, ma viene comunque preferita da molti utenti, soprattutto per le sue funzionalità legate alla crittografia che mantengono al sicuro le conversazioni.

WhatsApp non ha rilasciato commenti ufficiali al riguardo, e al momento non è del tutto chiaro se i problemi riscontrati dall’app possano essere attribuiti effettivamente alla censura. E’ importante ricordare, tuttavia, che WhatsApp è ancora una delle poche app di comunicazione occidentali ancora attive in Cina. Già dal 2009 Facebook non è più accessibile, e allo stesso modo Instagram dal 2014, ma sotto la scure della censura cinese sono finiti anche molte altre piattaforme, da Gmail a YouTube fino a Telegram e Twitter.

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