Internet delle cose cresce in Italia. Nel 2016 vale 2.8 miliardi di euro

E’ da molti anni che Internet fa parte delle nostre vite, permettendo di accedere a tantissimi servizi utilizzati nella vita di tutti i giorni di milioni di persone nel mondo, a prescindere dalla nazionalità, e integrato al tempo stesso in moltissimi oggetti connessi che rientrano nella categoria conosciuta come Internet delle Cose, dai termostati intelligenti alle smart car e molti altri che stanno sempre di più entrando a far parte delle nostre vite riuscendo sotto molti aspetti a semplificarle e persino migliorarle.

Nel giro di pochi anni, anche in Italia, in mercato dell’internet of things è evidentemente cresciuto raggiungendo numero importanti, e una dimostrazione di quanto appena affermato arriva dai dati ufficiali diffusi dall’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, che evidenzia come nel 2016 la crescita di questo settore sia stata pari al 40%, arrivando a raggiungere un valore di circa 2.8 miliardi di euro, in linea con la maggior parte degli altri paesi europei.

I dati raccolti dall’Osservatorio sono stati resi noti nel corso dell’incontro Internet of Things: Oltre gli oggetti, verso i servizi. Il dato più importante riguarda la crescita avvenuta nel 2016 rispetto all’anno precedente, pari al 40%. Questo, tuttavia, è stato attribuito principalmente alle scelte legislative del nostro paese, che hanno imposto entro il 2018 l’adozione obbligatoria dei nuovi contatori del gas smart. Proprio l’installazione di questi contatori dovrà raggiungere le 11 milioni di unità entro la fine del prossimo anno.

Tralasciando questi dispositivi, a guidare la crescita del settore in Italia ci hanno pensato le smart car e lo smart building. Il primo vede un totale di 7.5 milioni di auto connesse che circolano nel nostro paese, cresciuto del 15% nell’ultimo anno e che ha raggiunto un valore di 550 milioni di euro. Allo stesso modo le installazioni legate agli smart building ha raggiunto un valore di 510 milioni di euro crescendo del 45%. Quest’ultima categoria comprende quelle tecnologie connesse installate negli edifici, ad esempio i sistemi di sorveglianza. Le categorie appena citate raccolgono, complessivamente, il 70% del mercato.

La crescita riguarda anche la diffusione di oggetti connessi. In Italia, secondo i dati, sono presenti 14.1 milioni di oggetti connessi con rete cellulare, insieme ai 36 milioni di contatori della luce connessi tramite tecnologia Plc, 1.3 milioni di contatori del gas che sfruttano la radiofrequenza o la connessione Plc e infine 650.000 sono i lampioni intelligenti.

L’Osservatorio Internet of Things, tuttavia, evidenzia anche alcuni aspetti negativi legati alla diffusione dell’internet delle cose nel nostro paese. Gli investimenti destinati alle smart city, ad esempio, sono stati di soli 230 milioni, e questo evidenzia una evidente lacuna nello struttamento delle potenzialità offerte dal settore. L’Osservatio, in particolare, auspica che in futuro si possa andare oltre applicando l’internet of things anche ai servizi, una strategia che consentirebbe di gestire meglio le risorse, eliminare gli sprechi, ridurre l’inquinamento e ripagare in pochi anni gli investimenti fatti nei vari progetti.

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