Huawei: si riduce la pressione del governo statunitense. Ma restano alcuni limiti

Negli ultimi anni Huawei è riuscita ad imporsi in un mercato altamente competitivo come quello degli smartphone, attirando l’attenzione del pubblico con prodotti di qualità in grado di incontrare le esigenze di milioni di consumatori anche in Occidente. Ma la crescita del gruppo cinese ha subito un colpo non indifferente negli ultimi mesi, quando il governo statunitense ha deciso di inserire Huawei nella “entity list”, una sorta di lista nera che impedisce alle aziende che ne fanno parte di vendere o acquistare prodotti da aziende statunitensi. La situazione si è complicata ulteriormente quando Google, per adeguarsi alle nuove regole, ha confermato la sospensione della licenza del sistema operativo Android a Huawei.

A seguito di tutto ciò, il ban imposto dal governo statunitense è stato rimandato di alcuni mesi, fino al 19 agosto. Ma da allora tra i consumatori regna l’incertezza in merito a quale sarà il futuro dei dispositivi Huawei che utilizzano la piattaforma Android. Novità in tal senso sono arrivate in questi giorni in occasione del G20 di Osaka, in Giappone, dove il vertice tra il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il Presidente della Cina, Xi Jinping, sembra aver allentato le pressioni tra i due paesi.

E’ importante sottolineare come non esista ancora alcun accordo firmato tra i due paesi, ma di certo le dichiarazioni rilasciate al termine dell’incontro tra le delegazioni al G20, lascia presagire una distensione non solo sulla guerra commerciale tra USA e Cina, ma anche nei rapporti con la stessa Huawei.

La prima conferma importante riguarda la decisione di consentire alle aziende statunitensi di continuare a vendere componenti a Huawei, ma solo per quelle forniture che non rappresentano un pericolo per la sicurezza nazionale.

Ma chiarimenti in merito a quanto dichiarato durante il G20 di Osaka sono arrivate direttamente da Larry Kudlow, a capo del National Economic Council statunitense. Kudlow ha specificato che Huawei rimane nella “entity list” delle realtà commerciali, ma potrà continuare a commerciare con le aziende statunitensi attraverso una licenza temporanea concessa dal governo.

In compenso, permangono una serie di limitazioni. Quella più importante riguarda la possibilità per Huawei, di acquistare servizi e componenti disponibili sul mercato internazionale, come ad esempio i chip realizzati da aziende americane. Questo, tuttavia, escluderebbe la piattaforma Android, che rimane una piattaforma che può essere concessa esclusivamente da Google. Significa, in sostanza, che se le cose resteranno così, dopo il 19 agosto i dispositivi Huawei non potranno utilizzare il sistema operativo Android.

Resta da capire se, fino ad allora, verrà raggiunto un accordo che metta fine a questa situazione. Nel frattempo, ricordiamo, Huawei continua a lavorare ad un piano alternativo, rappresentato dal sistema operativo che, in caso di necessità, andrà a sostituire Android su tutti i dispositivi Huawei, e la piattaforma Windows di Microsoft sui PC.

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