Ericsson: più oggetti connessi che smartphone già dal 2018

Ericsson_Mobility_Report

Il settore mobile, trainato in particolare dagli smartphone, solo negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale, beneficiando di un vero e proprio boom di vendite di telefoni intelligenti che hanno convinto milioni di persone ad affidarsi a questi dispositivi per comunicare ed effettuare moltissime azioni anche in movimento, portando tuttavia a quell’ormai prossima saturazione del mercato che di fatto, come evidenziato da Gartner, porta gli utenti a cambiare il proprio smartphone con una minore frequenza.

Il futuro, tuttavia, sarà degli oggetti connessi legati all’internet delle cose, e ancora una volta questo è dimostrato dagli ultimi dati diffusi dal Mobility Report di Ericsson, il colosso svedese specializzato in tecnologie e servizi legati alla comunicazione, che conferma nei prossimi cinque anni una crescita esponenziale nella diffusione di oggetti connessi che, entro il 2018, riusciranno a superare, per numero, persino gli stessi smartphone.

I dati Ericsson rivelano che nel 2021 saranno 28 miliardi i dispositivi connessi e di questi 16 miliardi saranno legati all’internet delle cose, con un tasso di crescita annuale del 23% ed oggetti connessi tramite SIM che otterranno la crescita più evidente. L’Europa Occidentale dovrebbe trainare questa crescita grazie ad un 400% in più di dispositivi venduti, grazie ad una serie di elementi che comprenderanno l’utilizzo di termostati intelligenti e veicoli connessi che dovrebbero approdare sul mercato.

Gli smartphone, tuttavia, non saranno da meno. Ericsson prevede che le sottoscrizioni di abbonamenti SIM su smartphone raddoppieranno nei prossimi anni superando quelle per i cellulari tradizionali e passando a 6.3 miliardi. E’ cambiato in maniera importante anche il mondo in cui si fruisce dei contenuti. Negli ultimi 15 mesi, infatti, è cresciuto del 127% il traffico dati generato dalla visualizzazione di video da mobile e dal 2011 al 2015 è diminuito il tempo trascorso dai giovani davanti alla tv del 50%, mentre è aumentato dell’85% il tempo trascorso a guardare video e tv su smartphone.

Ericsson, inoltre, conferma che il 2016 ha visto raggiugere un importante traguardo dalle reti commerciali LTE, che hanno raggiunto una velocità di downlink pari a 1Gbps. I primi dispositivi che supporteranno queste velocità di navigazione arriveranno sul mercato già quest’anno, e di certo permetteranno agli utenti di fruire dei contenuti online in maniera ancora più veloce rispetto al passato. Non stupisce, infine, che secondo le previsioni entro il 2021 il 90% del traffico dati generato da mobile sarà attribuibile proprio agli smartphone.

Commenta