Rivoluzione del calcio: nasce la Super Lega

Nella mezzanotte tra il 18 e il 19 Aprile una notizia shock ha stravolto il mondo del calcio. È stata ufficializzata la nascita della Super League, il campionato che coinvolgerà 20 tra i top club europei tra cui le italiane Juventus, Inter e Milan.

Siamo a un punto di svolta che genererà sicuramente caos e discussioni nei prossimi mesi. La proposta è quella di creare una nuova competizione, complementare ai tradizionali tornei nazionali e Uefa, che potrebbe prendere piede già dal prossimo Agosto.

Sono 12 i club fondatori: Liverpool, Manchester United, Manchester City, Tottenham, Chelsea e Arsenal tra le inglesi e Barcellona, Real Madrid e Atletico tra le spagnole, oltre ai tre team italiani.
Si prospetta l’ingresso di altre squadre, così da raggiungere il numero di 15 partecipanti di diritto, più 5 club che dovranno, di volta in volta, garantirsi la qualificazione alla Lega. Sono invece rimaste ferme nella loro posizione le società tedesche e francesi, come Bayern Monaco e PSG, il cui presidente è inoltre membro UEFA.

La formula del torneo prevede la suddivisione in due gironi all’italiana da 10 squadre, con match di andata e ritorno. Le prime 4 di ognuno dei due si affronteranno nei play-off, che partiranno quindi dai quarti di finale. Sarà prevista l’emissione di un bonus di circa 3,5 miliardi di euro, da parte di JP Morgan, che andranno nelle tasche dei vari club, a sostegno dei relativi investimenti e per l’ammortamento delle spese.

In un periodo di estrema instabilità del panorama economico del calcio europeo, emerge quindi un modello indiscutibilmente rivoluzionario che tenderà ad accentrare ancor di più il potere nelle mani dei potenti. Naturalmente la UEFA si dichiara fermamente contraria, avendo da subito preso distacco rispetto a questa proposta e rendendo note le sue intenzioni di punire le aderenti con una salata sanzione e con l’esclusione da tutte le relative competizioni e dalle rispettive nazionali.

I fondatori dichiarano di aver fatto una scelta che potrebbe portare ottimi risultati nel lungo termine, un progetto studiato a puntino, soprattutto dal punto di vista economico. Il miglioramento della qualità sembrerebbe essere uno dei punti fondamentali di questo programma, fornendo match ad alto livello e prevedendo azioni di sostenibilità economica e non solo, nel mondo del calcio. L’impegno dei vari presidenti sarà quello di versare contributi senza tetto massimo, a sostegno dell’organizzazione per far fronte alla crisi del Covid-19. Il presidente della Juventus Agnelli, ora dimesso dall’ECA (Associazione dei Club Europei) fa leva su quanto sia importante fornire stimoli ai tifosi, regalando loro partite di spettacolo che possano riaccendere la passione per questo sport. Aldilà di quanto affermato è palese che il mondo del calcio a certi livelli sia quasi esclusivamente business.
Rimane poco dello sport di decoubertiana memoria.

Le società sono ormai aziende che fatturano centinaia di milioni di euro ed il solco intrapreso anni fa con la competizione massima per club, ovvero la Champions League, non è stato altro che l’anteprima del quadro che si va oggi profilando.
A prescindere da come vada a finire questa storia, ci troviamo comunque di fronte ad una manovra atta a “forzare” la UEFA per ottenere maggiori garanzie di partecipazione costante e garantita alle competizioni massime da parte dei clubs firmatari del documento, che tutti insieme corrispondono più o meno al fatturato dei 2/3 del calcio mondiale.

Resta sullo sfondo un senso di nausea per il vero appassionato di calcio e le reazioni che da tutta Europa stanno giungendo sia da parte dei tifosi delle squadre “elette” che dagli altri sono tutte assolutamente negative.

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