Guida alle squadre di Serie A. Analisi della rosa del Torino

Dopo un lungo periodo di assenza, torna il nostro appuntamento sulle Guide alle squadre di Serie A. Abbiamo finora analizzato dieci squadre, e ora è il turno dell’undicesima: il Torino di Walter Mazzarri. I granata sono al momento nel gruppone che va tra il quarto e il dodicesimo posto, composto da nove squadre in soli sette punti, e si trovano in nona posizione con 27 punti. I granata hanno messo spesso in difficoltà le big del nostro campionato, ultima ma non meno importante la Lazio in casa sua costringendo i ragazzi di Simone Inzaghi al pareggio, favorendo l’avvicinamento al quarto posto di Milan e Roma.

Titolare fisso tra i pali è Salvatore Sirigu, che sembra tornato quello dei tempi d’oro di Palermo e dei primi anni al Paris Saint-Germain dal momento dell’approdo sotto la Mole, con all’attivo un rigore parato e sei clean sheets (reti inviolate, per i profani della materia). Si dividono il posto di vice l’uruguagio Ichazo e l’ex Napoli, Lecce e Sassuolo Antonio Rosati, con il sudamericano “in vantaggio” nella graduatoria, dato dimostrato dal fatto che in caso di assenza di Sirigu il primo a subentrare è lui (e non se l’è cavata neanche male a dire il vero per essere un vice). I due inamovibili al centro della difesa sono il camerunense Nicolas N’Koulou e Armando Izzo, con il primo che sta rendendo in maniera più continua. Completa il terzetto di difesa mazzarriano un volto in alternanza tra Djidji e l’ormai veterano Emiliano Moretti, in fase calante della carriera ma comunque efficace. Il reparto comprende anche due giovani che al momento hanno trovato pochissimo spazio, ossia i due classe ’97 brasiliani Lyanco e Bremer (per entrambi 0 presenze in questo campionato). Mazzarri tende a utilizzare come laterali dei terzini utilizzati in posizione avanzata o dei centrocampisti laterali puri. Dei primi spiccano sulla destra Lorenzo De Silvestri, altro veterano del club e giocatore utilissimo sia in fase difensiva che in fase offensiva, sulla sinistra l’ex Inter e Zenith Cristian Ansaldi, che ha saltato la prima parte del girone d’andata per infortunio per poi fornire ottime prestazioni dal momento del rientro, mentre su entrambi i lati può agire il duttile (seppur discontinuo) classe ’96 nigeriano Ola Aina. I centrocampisti laterali puri in rosa sono invece lo spagnolo Alex Berenguer (centrocampista sinistro), cambio utilissimo alla causa che all’occorrenza può dare un grande apporto anche da titolare, e le ali destre Vittorio Parigini e Simone Edera, entrambi impiegati pochissimo al momento (il secondo in particolare sembrava lo scorso anno destinato all’esplosione dopo le reti segnate contro Lazio e Roma e si è infine “arenato”).

Il centrocampo titolare è composto dai due ormai “intoccabili” Baselli e Rincon, ormai una garanzia per il centrocampo granata, e da una delle grandi rivelazioni di questa edizione della Serie A, il franco-ivoriano Soualiho Meité, che con le sue ottime prestazioni si è guadagnato gli occhi addosso di Inter e soprattutto Milan. Per ora come riserva, dopo la cessione di un deludente Roberto Soriano (passato al Bologna) che non solo ha trovato poco spazio ma ha anche fornito delle prestazioni al di sotto di ogni aspettativa, è rimasto solo il serbo Lukic, seppur si tratti di uno che il “compitino” lo ha sempre portato a termine nelle poche volte in cui quest’anno è stato impiegato. Serve pertanto un rincalzo di qualità per il centrocampo che possa far rifiatare i tre titolarissimi. Infine, l’attacco. Confermati come titolari Iago Falque, che sì non sta ripetendo le eccellenti prestazioni della stagione 2017-18 ma che comunque si sta mostrando sempre più uomo chiave per questo Toro con i suoi tre gol e quattro assist in 15 partite (e per una seconda punta adattata come lui – ala destra di ruolo – non sono pochi), e capitan Belotti, autore finora di 7 reti in 19 partite (sempre presente finora in tutti i match di campionato). Un Belotti che sembra aver perso il grande senso del gol che lo caratterizzava fino a due stagioni fa, quando sembrava dovessimo trovarci di fronte ad un fuoriclasse da 100 milioni di euro, ma che Mazzarri sta spesso mettendo in condizione di giocare per tutta la squadra, rendendosi prezioso non solo in fase offensiva ma anche di supporto. Chi sta invece deludendo le aspettative nell’attacco granata è Zaza, arrivato in pompa magna dal Valencia dove aveva segnato 13 reti in 33 partite e destinato a formare una coppia d’attacco che prometteva gol a grappoli con Belotti e che invece ha siglato una sola rete in stagione in 17 partite giocate. Chiude il reparto il diciannovenne rumeno Damascan, che sta ancora attendendo il debutto in Serie A.

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