Guida alle squadre della Serie A 2018-19: analisi della rosa della Roma

Torniamo con il terzo episodio della nostra “Guida alle squadre di Serie A”. Dopo aver analizzato la Juventus e il Napoli, adesso è arrivato il turno della terza forza dello scorso campionato, ossia la Roma del confermato Eusebio Di Francesco. I giallorossi hanno iniziato con il piede giusto questa nuova stagione con una vittoria all’ultimo respiro contro il Torino: andiamo ad analizzare nel dettaglio la rosa dei capitolini ruolo per ruolo.

Con l’ultima sessione di mercato la Roma si è rinforzata in ogni ruolo, sostituendo partenze importanti (vedi Nainggolan) con acquisti ottimi sia per l’immediato e caratterizzati da esperienza europea sia per il futuro, cedendo i giocatori che più hanno deluso nella scorsa stagione (come Bruno Peres, Gonalons e Defrel), tranne in un ruolo: quello del portiere. Dove i giallorossi sembrano sulla carta (almeno per ora) essersi indeboliti, perché il posto da titolare di Alisson, uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, è stato preso dal portiere della Nazionale svedese Robin Olsen. Vero che è reduce da un ottimo mondiale e che contro il Torino, nonostante alcuni errori (di cui quello che ha portato al gol del Torino poi annullato grazie al VAR per fuorigioco del centrocampista Meité), ha salvato più volte il risultato, ma è anche vero che si tratta di una scommessa che va a sostituire un attualmente fuoriclasse: l’eredità è davvero difficile da raccogliere per uno come lui. Il secondo portiere è Antonio Mirante, arrivato dal Bologna in uno scambio con i felsinei che ha portato in rossoblù il polacco Skorupski, mentre nel ruolo di terzo portiere (quello che fino a qualche mese fa è stato il rumeno Bogdan Lobont) si è deciso di puntare su un giovane, il ventenne brasiliano Daniel Fuzato, da molti paragonato a livello di caratteristiche a un connazionale che nella Roma giallorossa ha fatto molto bene fino a quando ha cominciato a soffrire infortuni e problemi fisici vari, ossia Alexandre Doni. Sulla fascia destra è stato confermato Rick Karsdorp, reduce da una stagione sfortunata a causa di un infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro (riportato proprio nella sua gara di debutto in Serie A contro il Crotone) che lo ha tenuto fuori per tutto il proseguimento del campionato, e in cerca di rilancio. Ma l’olandese dovrà sudarsi il posto da titolare perché c’è il jolly Alessandro Florenzi che da quando ha rinnovato con la Roma sembra galvanizzato: nella gara di domenica contro il Torino e nell’ultima amichevole giallorossa disputata contro il Real Madrid ha mostrato di essere in grande forma. In più c’è Davide Santon, arrivato dall’Inter nell’ambito dello scambio che ha portato Nainggolan in nerazzurro, acquisto accolto non molto bene dalla maggioranza dei tifosi romanisti ma che con la sua duttilità e la sua capacità di ricoprire entrambi i ruoli di fascia difensiva può essere utile alla causa per il turnover. Inoltre, sulla fascia sinistra ci si affida ancora all’esperienza di Kolarov, uno dei migliori per media voto della scorsa stagione e che a 33 anni è ancora uno dei migliori terzini sinistri della Serie A, che potrebbe dare un grosso contributo alla crescita della sua giovane riserva, Luca Pellegrini, fratello del (finora) più noto compagno di squadra Lorenzo. Al centro della difesa, confermata in blocco l’ormai consolidata coppia titolare composta da Kostas Manolas e Federico Fazio, con Juan Jesus come riserva insieme al neoacquisto Ivan Marcano, arrivato a parametro zero dal Porto campione in carica del Portogallo dove nella scorsa stagione ha segnato 5 gol (da difensore) in 30 partite e insieme a Felipe ha formato la miglior coppia di difensori centrali del massimo campionato portoghese. Infine, per quanto riguarda la quota giovani, è stato pescato dal Lens (serie B francese) il classe 2000 William Bianda.

 

La Roma dà però il meglio di sé sul mercato nel reparto centrocampisti. Confermati Strootman e Pellegrini oltre a capitan De Rossi, completano il centrocampo (e aggiungerei sostituiscono un big come Nainggolan che in cinque anni è diventato uno degli idoli della tifoseria romanista oltre a rinforzare la panchina visto che è andato via anche il “bidone d’oro” della scorsa stagione romanista Gonalons) elementi di esperienza internazionale come Steven N’Zonzi, fresco campione del mondo con la Nazionale francese, e il “Flaco” Javier Pastore, tornato in Italia dopo sei stagioni con la maglia del PSG dove ha vinto cinque campionati francesi di cui tre da titolare fisso, e profili come Bryan Cristante, sbarcato a Roma con la voglia di confermarsi dopo l’ottima stagione 2017-18 disputata con la maglia dell’Atalanta, dove da centrocampista ha segnato tra campionato ed Europa League la bellezza di 12 gol. A sostituire Gerson, passato in prestito alla Fiorentina, sono invece due interessanti giovani come Ante Coric e Nicolò Zaniolo. Se il primo ha ottime chances di ritagliarsi alcuni spazi da titolare in quanto nel precampionato ha mostrato ottime qualità, il secondo (nonostante l’ottimo Europeo Under 19 disputato con la sua Nazionale) troverà pochissimo spazio: è infatti uno dei maggiori indiziati a partire per una cessione in prestito nel mercato di gennaio. In sintesi: c’è tanta, tanta abbondanza e Di Francesco avrà dei seri grattacapi per decidere i titolari nel ruolo. Capitolo esterni offensivi: sulla sinistra sono stati confermati, nonostante le voci che li volevano in partenza per l’acquisto di un esterno destro d’attacco titolare (soprattutto dopo l’acquisto sfumato di Malcom, soffiato ai giallorossi dal Barcellona), Diego Perotti e Stephan El Shaarawy, con il giovane (ma reduce da un ottimo girone di ritorno nella scorsa stagione) Cengiz Under unica ala destra di ruolo. Ma occhio, perché detta in questo modo può sembrare sbagliata la decisione da parte di Monchi di ingaggiare un’altra ala destra, ma non è così: al già buonissimo reparto si aggiunge un giocatore di soli 19 anni ma che già nella partita contro il Torino ha fatto vedere delle ottime qualità e ha messo a segno l’assist che ha portato al decisivo gol di Dzeko. Parliamo di Justin Kluivert, figlio di Patrick, esterno offensivo di fascia sinistra arrivato dall’Ajax che può agire ottimamente anche sulla fascia destra. Per chiudere, l’attacco: confermatissimo il già citato Dzeko, che nonostante i suoi 32 anni può ancora dare tanto ed essere fondamentale a livello realizzativo soprattutto in campo europeo (e la sua esperienza è servita eccome, visto che gran parte del merito della qualificazione dei giallorossi in semifinale di Champions League è anche la sua), così come il ceco Patrik Schick (con Dzeko a fargli da guida visto che sono due giocatori dalle caratteristiche simili), la cui scorsa stagione è stata sotto tono anche a causa dei suoi problemi fisici e cardiaci ma che durante il precampionato si è mostrato in ottima forma e determinato a rilanciarsi, e il grande apporto dato in fase offensiva durante le amichevoli lo dimostra. Se si conferma anche in campionato, può rivelarsi un’ottima alternativa. Non sono stati presi altri attaccanti di ruolo perché ci sono anche Perotti ed El Shaarawy che all’occorrenza possono agire da falsi 9.

 

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