Coppa Italia al Bologna, delusione Milan

E’ il Bologna la vincitrice della Coppa Italia 2024/2025, trofeo cercato da oltre 50 anni dalla formazione felsinea e che permette alla squadra un sicuro accesso in Europa. Dall’altro lato ennesima delusione per i rossoneri, mai protagonisti in una finale che poteva parzialmente salvare la stagione.

La partita

Va al Bologna l’ultimo atto della Coppa Italia, trofeo visto forse di cattivo occhio nelle sue fasi iniziali ma che quando entra nel vivo interessa magicamente tutti.

La squadra di Italiano coglie meritatamente un successo dopo oltre 50 anni, tornando così sui gradini più alti del calcio italiano dopo tanto tempo.

Il primo tempo comincia in realtà con qualche spunto più interessante da parte del Milan. Leao cerca più volte di scardinare la difesa avversaria e Theo che approfitta del suo compagno per produrre le sue solite sovrapposizioni. Un primo pericolo avviene appunto su una di queste situazioni con Jimenez che non sfrutta l’occasione.

Poco dopo il Bologna rischia di farla grossa. Beukema devia il pallone sul suo portiere che è bravo a salvare di riflesso su di lui e su Jovic subito dopo.
Siamo al 10° e la partita sembra scoppiettante. Da questo momento però il Milan uscirà gradualmente fuori dalla partita.
Comincia infatti a proporsi sempre di più il Bologna grazie a dei tentativi di conclusione da fuori prima e con delle giocate su imbucata poi. Manca però la precisione e le occasioni vere sono zero.

Il secondo tempo si apre subito con il gol del Bologna. Orsolini riceve in profondità, Theo salva in scivolata evitando il tiro a botta sicura, la palla arriva a Ndoye che si orienta a destra e mette a segno il gol del vantaggio del Bologna.

Da qui ci si aspetterebbe una reazione rabbiosa da parte del Milan, ma questa è inesistente. Conceicao getta nella mischia tutti i giocatori offensivi, ma il risultato è sempre lo stesso: nessuna occasione creata.

Dopo tanti cartellini e tanta confusione la partita volge al termine, con la Coppa Italia vinta meritatamente dal Bologna.

Considerazioni

Terza Coppa Italia per il Bologna, ottenuta meritatamente in una finale che ha dominato più tatticamente che per gioco. La difesa capitanata da un roccioso Lucumi non arranca mai, Holm controlla al meglio tutta la fascia sinistra del Milan mentre Ferguson-Freuler-Fabbian annientano il gioco della squadra avversaria. Menzione speciale per le due ali. Mentre Castro è lasciato ad una partita di lotta più che di qualità, la vera differenza la fanno Ndoye e Orsolini. Stagione ottima per entrambi, con lo svizzero che si rivela un giocatore di qualità e con l’italiano che è ormai pronto per il grande salto (Nazionale?). Prima vittoria per Italiano. Dopo le 3 finali perse in passato l’allenatore riesce a portare a casa il primo trofeo. Cade quindi il mito di un allenatore bravo ma che si sfalda negli appuntamenti importanti. Ora starà a lui portare avanti una carriera che dalle premesse sembra poter regalare cose importanti.

Sconfitta pesante invece per il Milan. La partita era l’ultima occasione per poter salvare una stagione più che deludente, ma anche stavolta il risultato è sotto le aspettative. I problemi da analizzare sono molteplici e concatenati. Si potrebbe parlare della difesa che subisce troppo, di un centrocampo che non fa né filtro né gioco, di una squadra molle e senza carattere, di prestazioni individuali scadenti, di un gioco latitante, di un attacco sterile nonostante l’ampio talento presente. Insomma di cose da dire ce ne sarebbero, sono gli argomenti di tutta una stagione, ma la verità è che a questa squadra mancano idee chiare. Mancano alla società mai presente, mancano nei dirigenti che si fanno vedere sempre prima e mai dopo, mancano nella scelta degli allenatori, mancano nel calciomercato e mancano nella costruzione di una idea di squadra e nel modo di giocare. Un fallimento totale.

Si ripartirà quindi da altro, con Conceicao che si è forse giocato male le sue ultime carte. Non si ripartirà neanche da Joao Felix e da Walker, con il primo che ad oggi è difficile descrivere come un giocatore e con il secondo che si è lasciato trasportare dalla negatività del Milan. Le annate storte esistono per tutti, ma se ti chiami Milan sei chiamato a rialzarti più forte che mai. Vedremo se l’estate porterà consiglio, ma soprattutto allenatore e giocatori di livello.

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