Champions League: passano Inter, Psg e Barca. Real out

Giunge al termine il turno dei quarti di finale della Champions. Una ottima Inter riesce a superare il turno nonostante la tenacia dei tedeschi. Passano Psg e Barcellona nonostante qualche patema, sfruttando però al meglio il vantaggio dell’andata. Esce il Real al quale non riesce l’agognata “remuntada”.

Inter-Bayern

La squadra di Inzaghi è nelle migliori 4 della Champions. I nerazzurri dopo una grandissima partita d’andata riescono a ripetersi nel ritorno grazie ad una prestazione tutta grinta e cuore.

La partita non parte su livelli altissimi, con un primo tempo che vede le due squadre limitare i danni e preparare degli assalti solo su situazioni nette di contropiede. Nessuno voleva insomma prendere gol.

La situazione cambia però nella ripresa, con il Bayern costretto ad attaccare per cercare il passaggio del turno. Kane trova un bel gol con un diagonale che passa sotto le gambe di Di Marco, e di li la partita si accende.

L’episodio scuote infatti l’Inter che da quel momento tira fuori orgoglio e carattere, riuscendo a salire di livello ed incisività. I gol di Lautaro e Pavard scacciano via i fantasmi, e da quel momento l’Inter può difendere e cercare di limitare i danni. Gli ultimi minuti sono di sofferenza pura, con il gol di Dier che che crea molta apprensione. In realtà la squadra non rischia nulla, e l’approdo in semifinale di Champions è realtà.

Adesso viene il bello per l’Inter. Rimane viva la possibilità triplete, ma per arrivarci occorrerà battere uno straripante Barcellona. Se l’Inter riuscirà a non perdere la bussola in Spagna, allora potrà giocarsela a San Siro ad armi quasi pari. Conterà molto ad ogni modo lo stato di forma, con l’Inter che da qui alla fine dell’anno ha ancora 9 partite tutte decisive.

Esce invece il Bayern, in generale sfortunato nelle due partite. La sensazione è che senza tutti gli infortunati i tedeschi potessero rispettare il pronostico e passare il turno, ma la Champions, si sa, è fatta di dettagli. Nel complesso però la squadra esce a testa alta.

Psg e Barcellona

Sfide al cardiopalma quelle che vedono coinvolte le due squadre. Entrambe partono con un rassicurante vantaggio accumulato nella gara d’andata ma entrambe rischiano grosso nel corso della partita di ritorno.

Il Psg si presenta al Villa Park forte del 3 a 1 dell’andata e con la sensazione di una eliminatoria tutto sommato chiusa. La partita di ritorno racconta però ben altro.
A dir la verità l’inizio è shock per la squadra di Emery, con il Psg subito sotto per 2 a 0 in una partita che sembrava dovesse sancire facilmente il passaggio del Psg. Hakimi prima e di nuovo Nuno Mendes poi sono bravissimi infatti a sfruttare al meglio le situazioni di contropiede concesse dal Villa nel tentativo di esercitare una pressione offensiva totale. Al minuto 30 la partita sembra già finita ma non è così. Tielemans riesce infatti a riaprirla grazie ad un tiro deviato da Pacho, difensore che si distinguerà per un’altra deviazione decisiva sul gol di McGinn. Konsa la ribalta, ma a nulla serve l’assalto finale dell’Aston Villa, con Donnarumma che chiude lo specchio con un paio di interventi di altissimo livello.

Passa quindi il Psg che affronterà in semifinale l’Arsenal. La squadra dal centrocampo in su è fortissima e con qualità da vendere. Se si limita qualche amnesia difensiva ci si può divertire. Dopo tanti anni e tanti soldi, questa sembra essere l’opportunità perfetta per dare l’assalto alla Champions.

Il Barcellona partiva invece da un rassicurante 4 a 0 dell’andata, risultato ampio e imponente che non lasciava speranza alcuna di rimonta. Le chance dei tedeschi erano oggettivamente ridotte ad un lumicino, potendo contare sicuramente sul fattore campo ma molto meno su un fattore qualitativo. Se nel caso di Aston Villa – Psg la partita si è riaperta grazie ad una super prestazione della squadra inglese, qui la dinamica è ben diversa, con il Barcellona che si presenta rilassato e troppo sicuro di se, perdendo così 3 a 1.

Colui che fa la differenza è Guirassy, bomber della Guinea e del Borussia Dortmund. Autore di una tripletta egli risulta essere il miglior marcatore di sempre nella storia del Borussia in una singola stagione di Champions. Non bastano però i suoi gol a ribaltare la partita, con il Barcellona che in una delle poche sortite offensive trova il gol del momentaneo 2 a 1 che gela lo stadio giallonero.
Ad attendere la squadra di Flick in semifinale ci sarà l’Inter. Il Barcellona parte sicuramente favorito, la qualità di gioco è altissima e gli interpreti sono tutti nella miglior forma possibile. Da sistemare l’attenzione all’interno della gara, per una squadra molto brava ad attaccare ma molto meno a saper resistere e soffrire, cosa che invece il suo avversario saprà fare.

Real-Arsenal

Stavolta non riesce il miracolo Champions ad Ancelotti. Il suo Real perde anche il ritorno contro un solidissimo Arsenal.

La partita rischia di finire ben prima del previso grazie ad un generoso rigore fischiato a favore dell’Arsenal. Saka decide di fare il fenomeno ma Courtois para il brutto tiro dell’inglese. La partita stenta a decollare, con il Real confuso in fase offensiva e con un Arsenal bravo a chiudersi ed a ripartire in maniera efficace. Il bel gol di Saka con scavetto a Courtois chiude definitivamente i giochi. A nulla serve il gol di Vinicius al quale fa seguito quello di Martinelli che fissa il risultato sul 2 a 1 per i gunners.

A conti fatti la partita preparata da Ancelotti funziona ben poco. Tutti sotto tono i tenori del Real, senza idee e poco incisivi, con la tattica del lancio lungo che non impensierisce mai la ben strutturata difesa dell’Arsenal e non innesca mai i veloci e poco alti attaccanti del Real. La panchina del tecnico italiano è ora in discussione, con un ribaltone che potrebbe arrivare per fine anno. Il tecnico lascerebbe con uno score invidiabile, ma non è lui il responsabile principale della disfatta. Bisognerebbe considerare lucidamente come non si può vincere ogni anno, così come un maggior equilibrio e qualche stella in meno non farebbe forse male alla squadra.

Lato Arsenal si festeggia invece giustamente una storica qualificazione. La squadra non sembra la più forte delle 4 semifinaliste, ma ha forse la miglior struttura difensiva. Se riuscirà a far leva su quello e sull’imprevedibilità delle sue forti ali d’attacco allora nulla può essere precluso, neanche la vittoria della Champions.

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