Trapianto capelli: informazioni e costi

Valutare la possibilità di sottoporsi a un trapianto di capelli vuol dire anche prendere in considerazione i costi che un trattamento di questo tipo comporta. Come si può immaginare, le spese variano a seconda della tipologia di intervento che deve essere effettuato, oltre che dalla quantità di bulbi che vanno trapiantati, fermo restando che ogni struttura e ogni chirurgo sono liberi di applicare le tariffe che ritengono più opportune.

Perché scegliere il trapianto di capelli

Allo stato attuale il trapianto dei capelli costituisce l’unico modo attraverso il quale si ha la possibilità di arrivare a una soluzione definitiva rispetto al problema della calvizie: dal momento che si tratta a tutti gli effetti di un intervento chirurgico, presuppone l’impiego di attrezzature ad hoc – con conseguenze sui costi – utilizzate da personale medico specializzato. La durata dell’intervento è un altro dei fattori che incidono sulla spesa complessiva, ma ovviamente non si tratta di un aspetto che può essere deciso a priori: se ne può sapere di più dopo la visita pre-operatoria svolta dal chirurgo. Le tecniche di trapianto più innovative si basano sull’estrazione di unità follicolari con uno, due o tre bulbi. I risultati sono garantiti e certi, e un vantaggio significativo è rappresentato dall’assenza di cicatrici: certo è che tale procedimento risulta più dispendioso rispetto agli interventi attuati con le tecniche tradizionali.

Il prezzo, come si è detto, aumenta a seconda dell’estensione della superficie che deve essere infoltita. In linea di massima si può ipotizzare una spesa in un range tra i 3mila e i 7mila euro per un intervento di autotrapianto di una seduta sola.

Le tecniche di autotrapianto

Ovviamente con il passare del tempo le tecniche vanno via via affidandosi in virtù di un’evoluzione – scientifica e tecnologia – sempre più apprezzata dai pazienti. Agli inizi, per esempio, la tecnica di autotrapianto prevedeva che una striscia di cuoio capelluto lunga 15 centimetri e larga 2 venisse espiantata dalla zona della nuca e poi divisa in aree non più lunghe di 3 centimetri che dovevano essere impiantate nella parte senza capelli. Le conseguenze erano evidenti, non solo perché nella zona della ricrescita i capelli erano poco omogenei, ma soprattutto perché c’era un rischio elevato di rigetto per la pelle espiantata e trapiantata, che veniva sottoposta a una eccessiva manipolazione. In più le cicatrici che restavano nella zona di espianto era vistose e non potevano essere nascoste.

Naturalmente oggi lo scenario è molto diverso e il trapianto non ha più controindicazioni ed effetti collaterali di questo tipo. I capelli sono prelevati ancora dalla nuca, ma si ricorre a migliaia di carotaggi attraverso i quali è possibile prelevare porzioni di pelle che contengono non più di tre capelli, più piccole di un millimetro. Un particolare trapano permette di eseguire il prelievo, ma quello che viene messo in atto è un intervento del tutto incruento, che non lascia cicatrici anche perché non presuppone sanguinamento.

L’impianto, d’altra parte, è ugualmente privo di svantaggi: lo stesso strumento impiegato in precedenza viene usato per effettuare fori di piccole dimensioni che sono destinati ad accogliere i capelli. Inoltre, si presta la massima cura all’inclinazione dei fori che vengono realizzati: in questo modo si ha la certezza che i capelli che vengono trapiantati siano simili a quelli naturali e con lo stesso verso.

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