Spezzare la pillola prima di ingoiarla? Attenzione, è pericoloso

Sono la maggioranza i pazienti che per deglutire le pasticche medicinali le tagliano a metà o le frantumano dentro altri alimenti. A quanto pare questa usanza, tipica principalmente degli anziani ma anche di chi ha paura di non riuscire a ingoiare l’intera pillola, è pericolosa anche se si utilizza il taglia pillole. Così lanciano l’allarme gli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), durante il 62°Congresso Nazionale a Napoli. Anche se spesso viene consigliato dagli stessi medici, questa pratica risulta rischiosa.

Secondo i dati raccolti, 4 anziani su 10 alterano la struttura dei farmaci frantumando le compresse, mentre 1 su 5 le nasconde all’interno dei cibi. Si è visto però che la divisione delle pillole risulta disuguale per 1 caso su 3 anche utilizzando lo strumento di precisione per effettuare il taglio. In questo modo si altera la quantità di farmaco del 15% rispetto a quella prescritta da assumere, andando quindi a far verificare un sotto o sovradosaggio andando a ridurre l’efficacia della terapia. In alcuni casi questo può portare a conseguenze gravi, se si pensa ai medicinali con finestra terapeutica stretta, e che quindi diventi tossico in dosaggi che si allontanano anche in modo minimo da quelli necessari.

[amazon_link asins=’B072TLLXJ5′ template=’ProductCarousel’ store=’ragnatela-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ecdf1745-d615-11e7-ae7e-59d3809ca010′]

Dividere la pillola quindi è sempre un rischio, specialmente se fatto da persone anziane che potrebbero avere difficoltà visive o problemi articolari alle mani. Quando poi la pillola viene triturata si perde sempre una parte consistente. Un altro rischio molto grande si ha quando dopo averle triturate, si assumono insieme medicinali differenti portando a rischiosi mix di principi diversi e anche ad avere fenomeni di irritazione delle vie aeree a seguito dell’inalazione delle polveri.

In caso ci fossero quindi difficoltà nel deglutire le pasticche è sempre buona regola parlarne prima con il proprio medico curante.

Commenta