Mal di schiena: il disturbo più diffuso legato al modo in cui si lavora

Secondo uno studio di Global Pain Index (GPI), promosso da GSK Consumer Healthcare in 32 Paesi tra cui l’Italia, il dolore muscolo-scheletrico affligge il 97% degli italiani e circa 6 su 10 ne soffrono ogni settimana. La causa scatenante del mal di schiena è soprattutto il mantenimento di posture scorrette, oltre al sovrappeso, lo stress o la tensione derivanti da uno stile di vita frenetico. Il problema ha pesanti ripercussioni sulla vita personale e lavorativa. Dai dati espressi dai sindacati emerge che il mal di schiena è al primo posto come causa di assenza dal lavoro. In Italia quasi un lavoratore su due resta a casa dal lavoro soprattutto per disturbi muscolo scheletrici.

La nostra colonna vertebrale si flette e si piega senza mai spezzarsi ma una posizione sbagliata mantenuta a lungo può causare danni a tutta la schiena. E il nemico numero uno della postura è il computer”, spiega il professor Ferdinando Priano, specialista in ortopedia e medicina dello sport dell’università di Genova.

Per tale regione e per prevenire dolore cervicale, dorsale o lombosacrale derivanti dallo squilibrio posturale è consigliabile “organizzare la propria postazione di lavoro, cambiare ogni tanto posizione e prestare attenzione al modo in cui ci si siede al computer”, suggerisce l’esperto. Utilizzare inoltre una sedia ergonomica può essere di grande aiuto: questo strumento, se usato correttamente, aiuta a massimizzare il sostegno alla schiena e mantenere una buona postura quando si sta seduti. Gli strumenti ergonomici sono adattabili alla fisicità dei singoli soggetti e sono studiati in relazione alla concreta attività lavorativa che svolgono al fine di ridurre i rischi derivanti da posture scorrette.

Attualmente tutelare i lavoratori attraverso una progettazione valida, sotto il profilo ergonomico, degli ambienti lavorativi, ovvero delle attrezzature e dei macchinari utilizzati abitualmente, non rappresenta una scelta unilaterale ed eventuale del datore di lavoro, ma un vero e proprio obbligo di legge.

Il mal di schiena ha impatto notevole non solo a livello individuale, ma anche sociale ed economico. Lo studio Global Pain Index (GPI) ha rilevato che il dolore muscolo-scheletrico ha avuto nel nostro Paese un impatto economico stimato pari a 7,9 miliardi di euro nell’ultimo anno, corrispondente a circa lo 0,5% del PIL.

 

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