Il tumore in numeri: al Nord si sopravvive di più ma ci sono più casi

L’ultimo anno ha registrato un aumento di nuovi casi tumorali. Il 2018 in Italia, infatti, ha segnato 373.300 nuovi casi di tumore, 194.800 sugli uomini e 178.500 sulle donne. L’aumento è in totale di 4.300 diagnosi in più rispetto al 2017. Questo ci mostra l’ottava edizione del volume ‘I numeri del cancro in Italia 2018’, realizzato dalla collaborazione tra l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), l’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum), la Fondazione Aiom e Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia).

In Italia dopo la diagnosi di tumore sopravvivono circa 3 milioni e quattrocentomila (3.368.569) ossia il 6% dell’intera popolazione italiana (uno su 19). Diversa la situazione se vediamo le percentuali sulla sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi con situazioni differenti tra Nord e Sud Italia.

  • Emilia-Romagna, Toscana (56% uomini e 65% donne in entrambe le Regioni)
  • Veneto (55% e 64%).

il Sud con:

  • Sicilia (52% uomini e 60% donne),
  • Sardegna (49% e 60%)
  • Campania (50% e 59%).

Non si tratta forse di una problema climatico o di zone, quanto più che altro di una scarsa adesione allo screening che permette di individuare la malattia nello stadio iniziale.

“Nel nostro Paese – afferma Stefania Gori, presidente nazionale Aiom e direttore dipartimento oncologico, Irccs Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Negrar – ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi. Negli uomini, continua il calo dei tumori del polmone e della prostata e nelle donne dell’utero e dell’ovaio. Nella popolazione generale, diminuiscono le neoplasie dello stomaco e del colon-retto. Crescono però quelle del pancreas, della tiroide e il melanoma, e, nelle donne, i tumori della mammella e del polmone, quest’ultimo per la sempre maggiore diffusione dell’abitudine al fumo nella popolazione femminile. I tumori – continua la Presidente Gori – non solo sono curabili ma anche guaribili, grazie a terapie sempre più efficaci e alle campagne di prevenzione. Il 27% dei pazienti vivi dopo la diagnosi torna ad avere (dopo un periodo di tempo diverso in base al tipo di tumore, al sesso, all’età di insorgenza) la stessa aspettativa di vita della popolazione generale: nel 2010 erano 704.648, nel 2018 sono 909.514, con un incremento del 29%”.

Nord Vs Sud Italia

Sempre secondo le stime 2018 i tumori colpiscono meno nel Sud Italia. Le tre Regioni con il più alto numero di diagnosi stimate nel 2018 sono Lombardia (64.200), Lazio (33.850) e Veneto (31.850). “Le stime dei casi attesi – afferma Lucia Mangone, presidente Airtum – sono importanti anche a livello regionale, perché i servizi diagnostici e terapeutici devono essere programmati su questi ordini di grandezza. Oggi in Italia il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Il nostro Paese, se valutato nel complesso, presenta un quadro di sopravvivenza pari o superiore alla media europea, ma, scendendo nel dettaglio regionale, la residenza diventa un determinante prognostico importante che indica una disomogeneità nell’accesso a programmi di diagnosi precoce e a cure di alta qualità, con una discriminazione dei cittadini del Meridione purtroppo ancora presente, sebbene la tendenza sia in miglioramento rispetto al passato”.

 

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