Freedom day nel Regno Unito: via la maggior parte delle restrizioni. Ma com’è la situazione attuale?

Oggi è il “freedom day” in Inghilterra, dalla mezzanotte di questa sera sono state eliminate la maggior parte delle restrizioni legate al problema della pandemia, nonostante la curva dei contagi stia continuando a salire in maniera preoccupante. La maggior parte dei locali e dei pub può ora lavorare in tutta libertà, senza obbligo di mascherina o limiti di capienza, riaprono inoltre stadi e auditorium. Inoltre la mascherina non sarà più obbligatoria neanche su mezzi pubblici o nei negozi.
Questa notte inoltre, sono state inoltre organizzate numerosissime feste ed eventi in tutto il Paese, con discoteche, pub e locali vari, presi d’assalto, registrando il tutto esaurito.

Naturalmente non sono mancate le critiche a queste iniziative, specialmente da parte di medici e operatori sanitari, i quali hanno giudicato queste azioni non come di “libertà”, bensì di “resa”. Si è parlato di iniziativa criminale, una mancanza di rispetto nei confronti di chi sta combattendo da oltre un anno il mostro del covid-19 e un’attentato alla collettività. Il premier Boris Johnson è ora in isolamento, in quanto entrato a contatto con il positivo ministro della Salute Sajid Javid, ed ha recentemente invitato tutti gli inglesi ad agire con estrema prudenza, tenendo conto dell’aggravarsi della situazione contagi, oggi si registrano oltre 50mila casi al giorno. Le ospedalizzazioni per ora restano gestibili, grazie al successo della campagna vaccinale, ma non si può abbassare la guardia. Neil Ferguson, scienziato dell’Imperial College di Londra, ha affermato che molto probabilmente presto si arriverà a registrare 100mila casi e mille ricoveri al giorno, data la forza di propagazione della variante Delta. In questo momento il Regno Unito è lo Stato più colpito in Europa, dove il Covid ha ucciso 129mila persone ed è per questo che in Scozia e Galles si è deciso di mantenere alcune restrizioni, tra cui l’obbligo di mascherina. Nelle sole ultime 24 ore, sono stati contati 48.161 nuovi casi e 25 decessi.

Attualmente in Italia la situazione non è delle migliori, in quanto la variante Delta sta ormai divenendo popolare anche nel nostro Paese. Negli ultimi giorni si è parlato del ritorno delle zone gialle, ritenute da alcuni necessarie per evitare che il problema dilaghi e ritornino le stesse condizioni dello scorso inverno. Le regioni ultimamente più colpite sono il Lazio, dove negli ultimi giorni si contano numeri preoccupanti, Veneto e Campania. C’è quindi l’ipotesi di divieto di ristoro al chiuso e delle altre restrizioni della zona gialla, a prescindere che si abbia o meno il Green Pass. Inoltre sta cambiando il criterio con il quale suddividere le varie zone in base al rischio di contagio, dove oltre che tenere conto dell’incidenza del virus, verrà pesato anche il numero di ricoveri e la resistenza dei servizi sanitari e assistenziali. La attuale preoccupazione risiede però nel fatto che il Governo sembra restio nel chiudere le attività economiche e i servizi pubblici.

In questo momento circa la metà della popolazione è immunizzata, la media è salita ad oltre 3mila casi al giorno e i contagiati sono quasi 50mila. Si attende quindi una risposta da parte del governo, il quale sta tentando di capire come poter superare il problema senza la necessità di un ritorno alle forti restrizioni dei mesi passati.

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