Diabete: primi test per le iniezioni ingoiabili, grazie a capsula dotata di microaghi

Sono molti anni che ricercatori in tutto il mondo lavorano per sviluppare nuove tecniche e soluzioni per migliorare la vita di milioni di malati nel mondo, trovando nuove cure o mettendo a punto tecniche sempre meno invasive per curare determinate patologie.

Un esempio sono le persone costrette a convivere con diabete, che necessitano quotidianamente di iniezioni di insulina per poter vivere. E da molti anni i ricercatori lavorano a soluzioni alternative che consentano di somministrare insulina in modo più rapido e indolore. E finalmente arriva dagli Stati Uniti quella che potrebbe essere vista come una valida alternativa. Già testata con successo sugli animali, nei prossimi anni potrebbe diventare una tecnica adottata per trattare non solo il diabete, ma anche altre patologie.

Presentata sulla rivista Science, si tratta di una capsula che può essere ingoiata, sviluppata da Alex Abramson e Robert Langer del MIT. E’ dotata di micro-aghi che, una volta raggiunto lo stomaco, iniettano il farmaco, senza più bisogno di iniezioni. Il nome di questa capsula è Soma, acronimo di Self Orienting Millimeter-Scale Applicator, e nasce da una collaborazione tra il Massachussets Institute of Technology e l’Università di Harvard. E’ realizzata con materiali biodegradabili e gli stessi aghi sono formati da insulina liofilizzata e compressa, insieme a ossido di polietilene.

Giovanni Traverso, della Divisione di Gastroenterologia del Brigham and Women’s Hospital di Harvard, l’ha definita l’ultima frontiera per la somministrazione dell’insulina. Una vera e propria iniezione ingoiabile grazie ad una capsula dotata di micro-aghi. La sfida maggiore è stata quella di creare una struttura che fosse in grado di resistere ad un ambiente difficile come lo stomaco, a causa dell’alta acidità e dei batteri che degradano rapidamente materiale biocompatibile.

I ricercatori sono stati in grado di sviluppare una capsula in grado di somministrare il farmaco nello stomaco attraverso una tecnica che si sviluppa in tre distinte fasi. Innanzitutto, quando la capsula viene ingerita, riesce a mantenere l’equilibrio grazie alla sua forma simile al guscio di una tartaruga. Nella seconda fase rilascia i micro-aghi, bloccati da una struttura di vetro-zucchero a forma di disco che si scioglie quando viene raggiunto lo stomaco. La terza e ultima fase, prevede la somministrazione del farmaco.

Questa tecnica innovativa è nata per trovare un’alternativa alla somministrazione dell’insulina ai diabetici, ma in futuro potrebbe essere usata anche per farmaci di nuova generazione. I test sugli animali sono perfettamente riusciti, ed entro i prossimi tre anni l’obiettivo è quello di effettuare i primi test sull’uomo.

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