CINA: CoronaVirus, quanto ne sappiamo – quale il reale pericolo

Coronavirus cinese: rischio di contagio, pericolo di malattia … Quello che sappiamo veramente

L’ormai famoso virus nato in Cina continua a preoccupare la comunità internazionale. Rischio di contagio, pericolo, ultime notizie

  • Un virus della famiglia dei coronavirus è nato alla fine di dicembre in un mercato alimentare a Wuhan, nella Cina orientale. Le persone contaminate hanno sintomi simili a quelli della SARS, che possono variare da tosse, febbre o persino gravi difficoltà respiratorie.
  • Mentre la trasmissione tra esseri umani è stata dimostrata da un esperto cinese riconosciuto, il virus potrebbe essere trasmesso attraverso goccioline nell’aria durante attacchi di starnuti o tosse, secondo la Ricercatrice Nathalie MacDermott del King’s College di Londra.
  • Nei giorni scorsi, questa storia misteriosa del virus ha assunto una dimensione completamente nuova. Da 45 casi  la scorsa settimana, si è passati a ben 440 casi diagnosticati. Ancora più importante, la Cina ha riferito di nove persone che hanno perso la vita dopo aver contratto il virus.
  • La comunità internazionale è ora molto preoccupata per la diffusione di questo virus, dopo che le persone che lo hanno contratto sono state identificate prima in Tailandia, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Australia e recentemente negli Stati Uniti Stati Uniti, Macao e Hong Kong.
  • Per quanto riguarda l’Europa, la preoccupazione aumenta, ma il rischio è minimo. “Il rischio  è basso ma non può essere escluso, soprattutto perché esistono compagnie aeree dirette”. I  Sistemi Sanitari Nazionali sono stati Allertati e sono state predisposte le Aree isolate”. Ovviamente si è alzata l’asticella dei controlli agli aeroporti.
  • Oggi  l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) terrà una riunione di emergenza nella sua sede di Ginevra per “determinare se l’epidemia costituisce un’emergenza sanitaria pubblica internazionale”.

 

Sintomi del virus

Il virus sconosciuto contratto da diverse centinaia di cinesi dall’inizio di gennaio è uno dei coronavirus. Questa famiglia di virus comprende diverse patologie, sia nell’uomo che negli animali, che vanno da un semplice raffreddore ad altri sintomi più gravi. Nel caso di un eventuale contagio, le persone colpite mostrano disturbi respiratori e sintomi simili a quelli osservati durante l’influenza o la polmonite.

Cina

La Cina era stata accusata in passato,  di aver peggiorato molto l’epidemia di Sars del 2003, per mancata comunicazione a livello internazionale, della reale situazione del contagio e delle sintomatologie già a livello iniziale –  nascondendo inizialmente informazioni e bloccando il lavoro dell’Organizzazione mondiale della sanità. Questa volta, il leader Xi Jinping ha richiesto misure severe e ha affermato che “i comitati di partito, i governi e i dipartimenti competenti a tutti i livelli dovranno mettere al primo posto la vita e la salute delle persone”. All’aeroporto di Wuhan sono state controllate le temperature dei passeggeri in partenza e i gruppi di turisti in partenza è stata vietato di lasciare la città senza effettuare prima i controlli predisposti. Praticamente tutti in un ruolo pubblico, dagli agenti di polizia stradale ai cassieri bancari, indossano una maschera protettiva.

Rischio per l’Italia?

Sebbene la preoccupazione è presente, dato il numero crescente di persone infette e il fatto che i casi sono stati identificati al di fuori della Cina – e anche al di fuori dell’Asia: Un caso negli  Stati Uniti, e un altro ad Hong Kong, smentito quello in  Australia, l’Europa rimane per il momento in uno stato di attenzione moderato, di fronte a questo misterioso virus. “Il rischio  in Italia è basso, ma non può essere escluso, soprattutto perché ci sono compagnie aeree provenienti dalle zone interessate”. Le autorità sanitarie  prendono molto sul serio la minaccia e hanno predisposto presso gli aeroporti internazionali le misure previste per cercare di intercettare eventuali casi. Anche all’Estero sono attivi varchi che misurano le temperature  si stanno preparando per la possibilità che una persona infetta arrivi in Italia. “Il nostro sistema sanitario è ben preparato, gli istituti sanitari sono stati informati e sono state emesse raccomandazioni per l’assistenza negli Ospedali e Pronti Soccorso”.

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