Autismo: si sviluppa già nell’utero materno. Nessuna correlazione con i vaccini post nascita

Uno studio americano ha appena concluso che l’autismo si sviluppi già nell’utero materno durante lo sviluppo del cervello del bambino. La ricerca andrebbe ad escludere quindi ogni successivo fattore alla nascita, come i vaccini. Secondo l’indagine la causa dell’autismo potrebbe risiedere nel difetto di un gene che causa un eccesso di connessioni nervose nel cervello. Così conclude lo studio della Washington University pubblicato da Nature Communications. Il tipo di questi neuroni, prodotti solo durante lo sviluppo prenatale, è caratterizzato anche da una dimensione superiore alle media.

Come spiega Eric Courchesne, direttore del Centro di eccellenza sull’autismo e coordinatore dello studio, lo sviluppo e la proliferazione di questi neuroni è esponenziale tra le 10 e 20 settimane di gestazione, portando ad una sovrabbondanza di neuroni in questa fase dello sviluppo fetale. Nel terzo trimestre di gestazione e anche nei primi anni di vita circa la metà di questi neuroni viene normalmente eliminata attraversi un processo di apoptosi (o morte cellulare programmata), cosa che non avviene nel caso dell’autismo.

Tra i vari geni legati all’autismo, spiegano ancora gli altri autori, ce ne sono sei, chiamati ‘ubiquitin chinasi’, che ‘etichettano’ le proteine decidendo ad esempio se devono essere eliminate o trasferite in altre parti della cellula.

I pazienti con autismo hanno una mutazione che impedisce questo processo. Lo studio ha analizzato gli effetti alla rimozione di uno dei geni legati all’ubiquitina dai neuroni del cerebellum, una delle aree del cervello che vengono colpite più duramente dall’autismo, sui topi.

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Il risultato è stato che i neuroni  senza il gene avevano il 50% in più di sinapsi funzionanti, e di conseguenza i topi non riuscivano ad imparare nuove attività motorie. “E’ possibile che le connessioni in eccesso contribuiscano ai sintomi dell’autismo – secondo gli autori – se l’ipotesi si rivelasse vera anche nelle persone si potrebbe iniziare a pensare a modi di controllare il numero di sinapsi”.

Per quanto riguarda invece gli studi che collegavano l’autismo ai vaccini, i ricercatori della University of British Columbia hanno da poco ritrattato il proprio studio, quello che collegava l’alluminio, ovvero un componente presente nei vaccini, all’autismo nei topi. Sembrerebbe infatti che uno degli autori abbia reso pubblico che i dati pubblicati nello studio erano stati modificati prima della pubblicazione.

Inoltre, lo scorso luglio, la Cassazione ha stabilito che non c’è correlazione tra vaccini e autismo.

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