Agrumi con la buccia tossica nei supermercati. Imparate a leggere bene le etichette!

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Quando facciamo la spesa nei supermercati stiamo molto attenti ai prezzi, alle offerte e alle date di scadenza (di queste non poi tutti…). Difficilmente sappiamo la differenza di “Consumare preferibilmente entro” e “Data di scadenza”, ma cogliamo al volo i 3×2. Di sicuro poi quasi nessuno fa tanta attenzione alle etichette della frutta se non, forse, per vederne la provenienza.

Avete mai fatto caso che su arance, limoni, pompelmi e mandarini potrebbe esserci la scritta “Buccia non edibile“? Beh da domani dateci uno sguardo in più perché questo vuol dire che quel frutto è stato trattato con qualche fungicida che poi viene anche riportato sulla stessa etichetta. Quindi ci informano per bene, ma in tantissimi andiamo oltre e magari quelle bucce anche se ben lavate finiscono in qualche torna o nei canditi a Natale.

Probabilmente se andate a leggere c’è ben scritto che gli agrumi che state per comprare sono stati trattati con Imazalil, un fungicida utilizzato per conservare più a lungo i frutti. Si applica per immersione o per atomizzazione andandosi a depositare sulla buccia porosa. Anche se in piccole quantità finisce comunque anche all’interno degli agrumi per renderli resistenti nel tempo. Si tratta però di un agente cancerogeno ma la normativa europea al momento lascia largo utilizzo di questo fungicida. Le aziende poi si tutelano mettendo in allerta il consumatore e vietandone il consumo alimentare della buccia… sempre che l’etichetta venga letta e capita (non tutti sanno cosa voglia dire “edibile”, probabilmente lo ignora la vecchietta che usa la buccia di limone per fare le crostate alla crema…).

Attenzione poi, se non rientrate tra i consumatori che prediligono la frutta a chilometri zero potreste acquistare prodotti trattati anche con altri fungicidi e non trovare comunque la dicitura “Non edibile”, obbligatoria infatti sono in Italia. In Francia e in Spagna no… ed è solo un esempio.

Inoltre, questo vale per gli agrumi acquistati in confezioni perché per quelli sfusi la dicitura non è ovviamente riportata sul singolo frutto… ma sul cartellino insieme al prezzo? Dovrebbe esserci, ma è difficile trovarla.

Ricapitolando, se dovete preparare dolci, fare creme, buttarvi nella realizzazione di liquori o anche semplicemente prendere del the al limone o mettere le bucce sulla fiamma per deodorare gli ambienti, utilizzate agrumi non trattati. Non basterà altrimenti lavare bene la buccia, cosa che comunque consigliamo sempre per tutta la frutta che spesso è trattata anche con la cera per rendere più appetibile all’acquisto.

Concludiamo tornando un attimo sull’additivo Imazalil enilconazolo, fungicida inventato da Jansen nel 1983 ed utilizzato per proteggere dalle muffe gli agrumi dopo la raccolta. È tossico per inalazione e irritante per gli occhi. L’EPA ha stabilito un livello di tossicità equivalente di 6.1 x 10-2 mg/kg/day, quindi più pericoloso nei bambini per i quali ne bastano 1 mg scarso per avere effetti tossici.

 

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