Il parcheggio del futuro è già qui?

Fra qualche anno le auto potrebbero essere molto diverse da quelle che conosciamo oggi. Non stiamo parlando della carrozzeria esterna, ma della tecnologia che equipaggerà i veicoli del futuro. Già oggi la dotazione di equipaggiamenti delle vetture nuove è incredibilmente avanzato rispetto a soli dieci anni fa. Parliamo di sistemi elettronici in grado di mantenere la velocità di crociera e rallentare il veicolo in caso di coda o di ostacolo improvviso, di monitorare gli angoli ciechi o la carreggiata, o di verificare in tempo reale il livello di stanchezza del guidatore.

Tra i sistemi presenti sulle auto già disponibili sul mercato c’è anche il sistema di parcheggio semi-automatico. La vettura in questo caso monitora lo spazio per parcheggiare e sterza in autonomia: al guidatore basta solo controllare l’acceleratore e il freno, dopo essersi avvicinato a bassa velocità allo stallo di parcheggio ed aver inserito la retromarcia. Ma recentemente è balzato agli onori della cronaca un altro sistema di parcheggio, in grado di far apparire i sistemi semi-automatici di oggi come una tecnologia arcaica.

Si tratta di un sistema automatizzato che di fatto esclude completamente il guidatore, utilizzando un robot capace di gestire tutte le fasi di parcheggio di una vettura in un parcheggio, come ad esempio quello di un aeroporto. Il progetto è stato realizzato dalla start-up francese Stanley Robotics e si presenta come una piattaforma simile ad un muletto, la quale solleva di peso la vettura dalle ruote (senza il conducente a bordo) e la sposta in modo autonomo negli stalli prestabiliti.

Si tratta di una tecnologia particolarmente adatta ai parcheggi ad elevata affluenza, che tra i suoi vantaggi ha la maggior velocità di esecuzione delle manovre, il minor rischio di danneggiamento delle auto e anche la possibilità di parcheggiare le vetture in modo più efficiente, quindi ottimizzando lo spazio a disposizione.

Il robot in questione utilizza le ultime tecnologie per quanto riguarda l’automazione e la cosiddetta intelligenza artificiale. Si tratta di una disciplina dell’informatica che studia la possibilità di portare delle macchine ad agire e a pensare come gli umani, imparando dagli errori (learning machine) e ricreando addirittura una coscienza di tipo artificiale. Se questo può apparire uno scenario da fantascienza – rappresenta infatti l’ultimo livello di evoluzione di questa tecnologia – diverse applicazioni più semplici dell’Intelligenza artificiale vengono implementate già oggi in molti settori.

Nell’automotive si va verso la cosiddetta guida autonoma, cioè la possibilità per un veicolo di guidare senza alcun intervento di un conducente umano. In questo momento storico si parla soltanto di “assistenza alla guida” cioè di dispositivi in grado di aiutare il guidatore per migliorare la sicurezza di marcia, ma sono sempre di più le sperimentazioni da parte dei grandi costruttori di automobili per arrivare alle “autonomous car” di livello 4 e 5, capaci di circolare su strada e di gestire tramite un’intelligenza artificiale tutti gli aspetti tipici della guida.

Ma sono molti i settori che fanno già affidamento all’automazione e in futuro potrebbero utilizzare in modo massiccio l’intelligenza artificiale per rendere più efficienti i processi produttivi. Stiamo parlando di industrie come quella della produzione industriale (basti pensare proprio ai robot che fabbricano le auto), ma anche il marketing con una gran quantità di dati da analizzare o l’agricoltura intensiva, sempre più meccanizzata.

Tra i settori che potrebbero trarre più beneficio dall’introduzione dell’intelligenza artificiale c’è anche quello di internet, in particolare quello del gioco online, da sempre molto attento alle innovazioni tecnologiche. In questo caso i vantaggi potrebbero essere molteplici, come nel caso dei sistemi di parcheggio: se lì si evitano errori di manovra con conseguente danno per la carrozzeria, nei siti di gioco online un croupier automatizzato potrebbe evitare che vengano commessi errori e probabilmente risulterebbe molto più affidabile dell’equivalente umano.

Indipendentemente dal settore di applicazione, sia esso un parcheggio automatico di un aeroporto o un sito internet, l’intelligenza artificiale probabilmente farà sempre più parte della nostra vita quotidiana in futuro.

 

Commenta