Mecedes 300 SL, di diritto nella storia dell’Auto

Chiamata sin da subito “Ali di Gabbiano”, è da sempre tra le auto più belle mai prodotte dalla casa di Stoccarda. Già la sigla “Sport Leich” aveva in se un significato importante, nuovo. Si trattava di una vettura leggera, studiata per avere prestazioni elevate, pur essendo essenziale nell’allestimento. La filosofia era proprio togliere tutto quello che non serviva alla guida, per avere le migliori prestazioni possibili. Nell’immaginario collettivo però, furono proprio quelle porte a sollevamento che sbizzarrirono la fantasia degli automobilisti.

L’auto perciò nel tempo si trasformò, da essenziale a super-elegante, e poi anche roadster (perdendo però parte del suo fascino, ma diventando una bellissima spider). Pur conservando l’indole sportiva per cui era stata creata (e lo dimostrò con le diverse vittorie nelle varie manifestazioni sportive: A Le Mans, 1952 vinse quando ancora non era entrata in produzione, la 300 SL da corsa, mossa dal motore 6 cilindri in linea di 3 litri M194, e tante altre tra il ’53 fino al ’57). Le versioni che si susseguirono furono la versione “strada”del 1954, la più potente SLR del 1955 ( con la quale Stirling Moss vinse la Mille Miglia del 1955) e poi la già citata 300SL del 1957 denominata Roadster Hard Top che introdusse un nuovo impianto frenante potenziato.

A livello di soluzioni tecniche, la SL è la capostipite di vetture che saranno famose nel tempo per le soluzioni raffinate e che avranno la medesima sigla. Il Telaio era  a traliccio di tubi, una soluzione leggera e dotata di una notevole rigidità. Tale soluzione a tubi però costrinse i progettisti ad alzare la soglia di chiusura delle portiere e creare un qualcosa che è rimasto nella storia automobilistica, le cerniere sul tetto dell’auto. Tante le soluzioni innovative su questa vettura e anche le ricercatezze che ne hanno contraddistinto carattere ed eleganza. Il frontale tipicamente Mercedes era più alleggerito e  anche la fiancata aveva delle feritoie per lo smaltimento del calore (riprese dall’auto da competizione del 1952, con cromature e un baffo sopra al parafango che hanno fatto scuola e ne hanno determinato uno stile.

in primo piano: la 300 SL (W194) del 1952, il prototipo 300 SL “Hobel” 194/11 per la stagione 1953, la W198 per la produzione di serie (1954) e all’estrema sinistra la 300 SLR “Coupè di Uhlenhaut” W196 S del 1955 

Motore 6 cilindri  2996 cc con potenza di 215 CV valvole con albero a camme in testa, alimentazione a iniezione meccanica  diretta bosch, impianto di raffreddamento a liquido a circuito forzato. Motore anteriore, trazione posteriore. cambio 4 marce sincronizzate.Sospensioni: anteriori a ruote indipendenti, trapezi a molle eicoidali ed elementi ausiliari in gomma, barra stabilizzatrice – Retrotreno a semiassi oscillanti, bracci longidudinali molle edicoidali ed elementi ausiliari in gomma. Ammortizzatori idraulici telescopici, freni idraulici a tamburo.

Misure: lunghezza: 452 -457 (Roadster), Larghezza 179 Passo 240 carr.ant 140, carr.post 143. Peso 1350 – 1440 (Roadster)

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