Dacia Duster, il nuovo modello arriverà nel 2024 e sarà completamente diversa e ovviamente con versione elettrica

E’ stata la protagonista indiscussa del mercato automobilistico degli ultimi anni. Solo la Nissan Qashqai  (in altri tempi e ad altri costi) aveva saputo fare di più. La Dacia Duster  Crossover economico-familiare ha scosso il mercato e i gusti delle nuove generazioni di automobilisti. Auto “pratica”, all’inizio essenziale, nuda e dura ma con tanto fascino.

Con il tempo ha acquisito maggiori rifiniture fino ad imborghesirsi pur rimanendo fedele a se stessa. Non è esente da difetti quindi, ma nel Gruppo Automobilistico di cui fa parte ne sono ben cosci. D’altronde l’auto non doveva entrare in concorrenza (per qualità e prezzo) con altri modelli prodotti, fossero stati  Renault o Nissan. Le richieste sulle caratteristiche delle auto però in questi anni sono mutate. Gli automobilisti sono più esigenti, richiedono maggiore sicurezza attiva e sistemi ADAS, come anche i supporti Infotainment. E’ chiaro che tutto questo comporterà un aumento dei prezzi – uno dei capisaldi della Dacia Duster – ma l’alternativa è non essere più “interessanti” e perdere clienti. La Duster 2024 deve necessariamente cambiare  rimanendo fedele a quello spirito, ma diventando più moderna. Vediamo come:

La Dacia Duster degli albori deve parte del suo immenso successo ad un prezzo di vendita che riprendeva i tipici prezzi di un’auto Made in Romania, economica, spartana, ma con un occhio molto “estetico”, robusta (costruita sulla base Scénic e con molte componenti comuni). Una ricetta che si è rilevata vincente! E’ piaciuta sin da subito, ma era anche una buona macchina. Ogni cosa che non c’è non si può rompere, tutto quello che è presente è fatto per durare. Via rifiniture e insonorizzazioni, via componenti non essenziali. Unica concessione, servosterzo, aria condizionata e vetri elettrici anteriori. E le vendite volarono.

La Dacia Duster 3 si presenterà in una nuova veste. Sarà più moderna, più capiente al suo interno, migliora il confort generale e i sistemi di supporto alla guida, come anche la multimedialità. La meccanica sarà più raffinata derivando sempre e comunque dalla partner Renault. A differenza della versione attuale, del segmento C, metterà a disposizione però il nuovo pianale CMF-B (e poi CMF-BEV), già in uso da altri modelli del Gruppo. Ci saranno le motorizzazioni con le unità termiche – ma anche elettrificate dei propri propulsori. I powertrain elettrificati, e il  TCe full hybrid,  benzina da 92 cavalli con motore elettrico e  cambio robotizzato a quattro rapporti. La “Dacia Duster 3” sarà lungo circa 440 cm e ospiterà fino a 5 passeggeri a bordo. Cambieranno all’interno alcune cose perfettibili come le doppie guarnizioni, i sistemi di insonorizzazione, sedili e tutto ciò che ne dovrebbe garantire uno standard più evoluto del modello. Cambierà la qualità dei materiali e con molta probabilità tutti i comandi attualmente “fisici” diventeranno touch. Gli schermi abbonderanno, un po’ come vuole la moda del momento. Speriamo solo che siano di facile attuazione e che – come accade per molti – non necessitino di distogliere lo sguardo dalla strada. Al limite si può auspicare un controllo vocale (anche se a noi qualche tastino da cercare senza guardare non dispiaceva). Insomma probabilmente anche per quel che riguarda i materiali dei sportelli e l’insonorizzazione cambieranno molte cose e arriveranno luci diffuse e led interni, battitacco e sedili posteriori maggiormente profilati. Anche il bagagliaio avrà una differente forma e soglia e con molta probabilità anche l’apertura elettrica (opz). Un’altra Duster insomma.

Un’auto sicura e facile, questa la ricetta che dovrebbe essere confermata. Migliorare in ogni settore, senza perdere il buon compromesso tra comfort e maneggevolezza del modello da cui prende il nome. Anche la meccanica dovrebbe usufruire delle sinergie costruttive del gruppo Renault/Nissan/Dacia/Mitsubishi. Anche la Duster 2024 dovrebbe rientrare nel Piano strategico Alliance 2030, incentrato sui veicoli 100% elettrici e sulla mobilità connessa. Talune componenti sono già presenti su Captur, come sulla Juke, ma anche sui futuri modelli del Gruppo, che in ogni caso si dirigerà verso l’elettrificazione della produzione.

Ciò che comunque sarà ancora garantita sarà la propulsione con GPL pur considerando l’introduzione del Mild Hybrid, associato al benzina 1.3/1.6 Tce. La Duster infatti, pur abbandonando la propulsione diesel, manterrà la sua unità  benzina a tre cilindri da 1.0 da 110 CV, associata al GPL.

Le varianti motoristiche non sono ancora state definite nel dettaglio. C’è chi parla anche di versioni Full Hybrid, ma soprattutto, e ci speriamo in tanti, ci auguriamo restino versioni base più spartane ed accessibili, come anche versioni a trazione integrale “alla vecchia maniera”, con il caro vecchio albero di trasmissione, leggero e durevole per un uso da fuoristrada ordinario e non chic.

 

 

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