Il Cavallino Rampante, le origini del simbolo più famoso al Mondo, La Ferrari

Da dove arriva il simbolo del cavallino Rampante che rappresenta – da sempre – il Marchio  della Ferrari di Modena.

E’ stato posizionato, per la prima volta su una vettura di Maranello per un’espressa richiesta. Enzo Ferrari esaudendo il desiderio della mamma del Conte Francesco Baracca ha di- fatto creato un simbolo, un’icona, quella che oggi è conosciuta in tutto il Mondo, che identifica qualcosa di più di un Marchio di un’automobile. La Ferrari è per molti un sogno,  qualcosa di irraggiungibile. Anche solo poterla guidare una volta, domare quei tanti cavalli, avere il controllo di quei motori, avere a che fare con tanta raffinatezza tecnologica e maestria semi-artigianale, può rappresentare un inizio. In ogni caso, una volta scesi, l’ultimo sguardo è per quel cavallino unico.

Francesco Baracca:

Francesco Baracca frequenta la scuola di cavalleria presso il 2° Reggimento “Piemonte Reale” fondato nel 1692 dal Duca di Savoia col motto “Venustus et Audax”. Si tratta di uno dei più prestigiosi reparti dell’esercito italiano e come stemma araldico porta il cavallino rampante  argenteo su campo rosso, guardante a sinistra e con la coda abbassata. Francesco Baracca sceglie il Cavallino rampante nero e lo adotta quale simbolo del suo aereo.  Sul lato destro della fusoliera il velivolo aveva proprio il  cavallino rampante mutandolo da argenteo in nero per farlo spiccare maggiormente rispetto al colore della fusoliera. Baracca diventa il più grande asso della aviazione italiana ma viene abbattuto verso la fine della prima guerra Mondiale.

I genitori del pilota tengono viva la sua leggenda. Nel 1923 incontrano un altro personaggio che trasmetteva lo stesso spirito combattivo, anche se lui correva sulle quattro ruote. Correva con l’Alfa Romeo e si chiamava Enzo Ferrari.

Come raccontò lo stesso Ferrari fu la contessa Paolina Biancoli, la madre di Francesco Baracca,..   “Fu essa a dirmi un giorno: Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortunaConservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei  genitori con cui mi affidano l’emblemaIl cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena  ”.

Tutto nasce sempre in terra emiliana. Siamo subito prima della seconda Guerra Mondiale, il mitico cavallino, che si legherà inscindibilmente al nome di Enzo Ferrari dal 1929 con la nascita della scuderia Ferrari e l’adozione del cavallino quale proprio simbolo. L’effettiva comparsa sulle Alfa Romeo della Scuderia Ferrari avviene solamente il 9 luglio 1932 alla 24 ore di Spa-Francoschamps in Belgio  .

Il resto della storia, la conosciamo un po’ tutti, o per meglio dire tutti sappiamo riconoscere il Rosso di una Ferrari (anche nelle diverse ultime varianti – tra cui il Rosso Portofino), il suono unico dei suoi tanti cilindri e cavalli imbizzarriti, e quello stemma giallo sulla fiancata che molti hanno applicato, come hanno le auto da corsa dell’omonima scuderia.

Forza Ferrari

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