Airbag per i motociclisti: ultime novità

Oltre alle protezioni tradizionali, attraverso il casco, gomitiere, para-schiena e materiali in cordura particolarmente resistenti, c’è un altro nuovo accessorio (per ora opzionale – spero obbligatorio in seguito) del quale utenti di due e tre ruote possono avere la disponibilità, nel loro equipaggiamenti: Gli Airbag, per collo e spalle, torace, per una migliore protezione  in caso di urto.

Un airbag può ridurre la gravità degli effetti di alcuni incidenti? Questo nuovo strumento, inserito all’interno di un giubbotto, può celare un valido aiuto. Come quello di un’auto, l’airbag della motocicletta che l’utente indossa all’interno della propria giacca (ce ne sono diverse tipologie) in caso di un’inclinazione e una velocità rilevata, si gonfia in poche decine di millisecondi per proteggere dall’impatto contro l’asfalto o un qualsiasi ostacolo durante la caduta. È una protezione complementare ai soliti sistemi in uso, ma è destinato  a zone vitali, quali collo (il meno protetto e più esposto) e spalle.

Dall’airbag cervicale all’airbag completo

Sul mercato sono disponibili tre tipi di airbag per motociclette: gli airbag cervicali che proteggono solo le vertebre cervicali; airbag posteriori che proteggono solo la schiena (dal collo al coccige); Airbag integrali che proteggono il collo, la gabbia toracica, le vertebre dorsali e le vertebre lombari. Per acquistare tali prodotti si deve preventivare una spesa che va dai  400 agli 800 euro. Il costo varia per tipologia, marchio e modello. Cosa di non poco conto è il fatto che la maggior parte degli airbag per motocicli, indipendentemente dal loro tipo, sono riutilizzabili. Dopo essere stato appiattito e piegato all’interno della busta, è in genere sufficiente sostituire la cartuccia del gas in modo che funzionino di nuovo. Purché non siano stati danneggiati durante lo shock. Dipende anche dalla tipologia del modello e dove è riposto il sacco. Normalmente – negli ultimissimi modelli – sono celati nella zona posteriore della giacca sotto delle zone ricoperte dal velcro.

Con o senza filo

Gli airbag cervicali sono per lo più collegati via cavo alla moto (questa è la tensione esercitata sul cavo al momento dello shock che innesca l’inflazione), c’è un numero di gilet airbag funzionanti con tecnologia wireless. I sensori di urto e caduta sono posizionati sulla motocicletta e comunicano tramite una piccola scatola radio con il giubbetto, tramite un sensore elettronico. Grazie a giroscopi, accelerometri e a una centralina che monitora costantemente i dati provenienti dai sensori inseriti nel sistema,  decide se attivare o meno l’airbag. A questo punto si  innesca l’inflazione dell’airbag se necessario. Un airbag wireless può  essere ricaricato come un cellulare, e in caso che si sia dovuto usare, questo deve essere fatto in officina attraverso un tecnico autorizzato per la sostituzione della carica e i controlli del sacco e della parte elettronica.

Gli airbag per i motociclisti sono la nuova frontiera della sicurezza stradale, dedicata alle due ruote. A gennaio 2013 è stata promulgata una nuova norma  europea EN 1621-4 relativa ai  requisiti e i metodi di prova per l’abbigliamento protettivo per motociclisti, comprese le protezioni gonfiabili. Anche in questo campo la Dainese ha dimostrato sin da subito la propria disponibilità e propensione ad acquisire la conoscenza adeguata per portare al debutto di prodotti che permettessero maggiore protezione.

Il D-Air  Dainese è stato il primo Progetto, completo ed opportunamente pensato da uno staff completo di ingegneri e medici,   pensato principalmente  per le spalle, collo e clavicola.  In caso di cadute violente, D-air® Racing può intervenire in meno di 15 millisecondi. Quando la dinamica è meno repentina, il sofisticato algoritmo di attivazione la valuta e può decidere un tempo di attivazione più lungo. Il bag si espande in 30 millisecondi ed è pienamente protettivo in 80 ms. Grazie al suo algoritmo intelligente, riconosce la violenza della caduta e si attiva solo se necessario. Non interviene ad esempio nelle cadute a velocità inferiori ai 50 km/h o in quelle la cui dinamica non richiede l’extra protezione dell’air bag.

C’è poi il D – Air Street, studiato in maniera differente, per proteggere nell’uso della moto in maniera ordinaria. L’Air-Bag è posizionato in maniera da proteggere zone differenti e si integra perfettamente con le soluzioni già esistenti: Per la schiena,  con un’extra protezione  secondo la certificazione corrente EN 1621.2. Alle Clavicole,  limitando l’inclinazione della testa rispetto al collo e riduce i movimenti del casco durante il rotolamento e anteriormente al corpo del pilota fino a coprire il torace.  L’integrazione delle protezioni diventa attiva, non più solo che disperde energia, ma l’assorbe. Le protezioni tradizionali rigide conosciute tra i motociclisti, come i gusci per schiena, ginocchia, gomiti o spalle oggi sono coadiuvati da qualcosa di innovativo.

Tali nuovi sistemi permettono, ad esempio di tener ferma la zona del collo e della cervicale, e nella parte anteriore rappresentano il primo sistema assoluto di protezione frontale per il torace e costole.

Il D-air® Street è studiato per un uso stradale. Funziona senza alcun collegamento fisico con il mezzo ed è composto da un sistema installato sulla moto chiamato M-kit e da un sistema inserito nella giacca chiamato J-kit. Ciò consente una rapida risposta all’urto e una protezione efficace durante tutta la dinamica di incidente.

Vi è un’interazione tra l’andamento del mezzo e l’effetto sul pilota. In base a dei calcoli e alle risposte degli accelerometri posti sia nel mezzo che nel J-Kit vi è l’attivazione più efficace alla situazione. La risposta è differente qualora si tratti di scontro frontale o di scivolamento, in base anche alla velocità e alla conseguente necessità.

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