Westworld dove tutto è concesso. Tranne la seconda stagione!!!

Non so quanti di voi abbiano avuto modo di vedere Westworld, serie televisiva del 2016 tornata in onda su Sky qualche mese fa in occasione dell’uscita della seconda stagione. Per chi ama il genere di film sulla fantascienza la consiglio vivamente anche se di “fanta” secondo me c’è veramente poco visto che le automobili che frenano e parcheggiano da sole esistono già. Ricordate Strange Days il film del 1995 dove i sentimenti e i rapporti umani erano inquietantemente legati allo sviluppo della tecnologia?

Nell’’Uomo Bicentenario fantastico film del 1999 con Robin Williams? In Westworld è tutto amplificato all’ennesima potenza perché oltre alla tecnologia entra in ballo anche la natura umana che a volte può essere agghiacciante. In questa serie oltre l’evoluzione della tecnologia e l’intelligenza artificiale, gioca un ruolo fondamentale la realtà aumentata. Provo a spiegarmi meglio: è come se venissimo catapultati all’interno del videogioco The Sims e i personaggi intorno a noi agissero di volontà propria e interagissero con noi. Una serie geniale e preoccupante allo stesso tempo, durante la visione ho pensato spesso al piccolo passo che ci separa da un mondo in cui tutto quello che si vede sullo schermo si possa realizzare.

Il fatto che l’attore che interpreta l’ideatore di questo mondo chiamato appunto Westworld sia Anthony Hopkins la dice in effetti già lunga. Dalla prima all’ultima puntata della stagione 1 si rischia la sindrome del binge watching e il finale di stagione (forse un po’ scontato) è perfetto. Ho iniziato a vedere con curiosità la seconda stagione perché non avevo idea di come gli autori avessero potuto continuare a raccontare una storia a mio avviso già conclusa. Ed in effetti, per quel che mi riguarda, è stato un flop. A fatica sono arrivata al quarto episodio, ho trovato un’involuzione della narrazione che è stata per me meno coinvolgente e realistica e soprattutto dal punto di vista dell’impatto emotivo è stata una vera delusione. E’ vero che sono rischi che si prendono quando si trattano argomenti come l’intelligenza artificiale o la realtà aumentata o più in generale la fantascienza, ma mi chiedo che motivo c’era di proseguire una storia già finita e in modo soddisfacente. Ho letto in Internet che è prevista addirittura una terza stagione… Spero che l’obiettivo non sia equiparare The Walking dead che all’ottava stagione ancora propina zombie che cercano di mangiare i non zombie.

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