Tuffo nel passato, episodio nove. Estate 2006: l’Italia vince il Mondiale e le canzoni celebrative scalano le classifiche

Alcuni giorni fa ho parlato del 2006 come l’anno della rivincita per Sylvester Stallone e la sua più fortunata saga, ossia quella di Rocky Balboa: l’ultimo, omonimo, film della saga sbanca ai botteghini di tutto il mondo, Italia compresa. Ma a proposito di Italia, la parola “rivincita” si ricollega alla nostra nazione a un avvenimento che gli appassionati italiani di sport non dimenticheranno mai. L’estate 2006 è stata molto travagliata per il calcio italiano a causa del terremoto Calciopoli che si abbatte sulla Serie A, con ben quattro big implicate come la Juventus (che per i verdetti della giustizia sportiva retrocederà in Serie B per la prima volta nella sua storia), il Milan, la Lazio e la Fiorentina e con l’Inter che con i cambi nella classifica del precedente campionato si aggiudicherà a tavolino il suo quattordicesimo scudetto. Ma le vicende giudiziarie non sembrano turbare i 23 convocati dal CT Lippi per il Mondiale in terra tedesca della nostra Nazionale (tutti militanti in Serie A), che si compattano ancora di più e vincono meritatamente l’edizione 2006 della Coppa del Mondo a 24 anni dal precedente trionfo: per gli Azzurri è il quarto mondiale vinto nella loro storia calcistica, piazzandosi secondi dietro il Brasile nella classifica delle Nazionali per mondiali vinti. Tra le Nazionali sconfitte dai nostri nel corso della spedizione tedesca troviamo l’Ucraina di un Andriy Shevchenko reduce dalla sua ultima stagione al Milan (sconfitti ai quarti di finale per 3-0), i padroni di casa della Germania (eliminati con un 2-0 arrivato durante i tempi supplementari grazie ai gol di Fabio Grosso e Alex Del Piero) e la Francia, sconfitta in finale ai rigori (1-1 dopo i tempi regolamentari e supplementari) nell’ultima partita da calciatore di Zinedine Zidane (che chiuse una gloriosa carriera con la discussa testata a Marco Materazzi dopo che quest’ultimo lo aveva provocato durante i tempi supplementari), vendicando l’eliminazione ai quarti di finale in occasione del Mondiale ’98 disputatosi proprio in Francia e la finale dell’Europeo 2000 persa ai golden gol contro i transalpini. Grazie al Mondiale vinto, Fabio Cannavaro (capitano della nostra Nazionale e secondo miglior giocatore di quell’edizione della Coppa del Mondo dopo il già citato Zidane) vincerà a novembre il Pallone d’oro, seguito dal portiere azzurro Buffon. Le canzoni dedicate alla Nazionale italiana di calcio scalano le classifiche nostrane di vendita ed entrano nel novero dei tormentoni estivi: dall’inno del periodo della Nazionale di calcio (OCCHIO, da non confondere con l’Inno nazionale che è sempre quello di Mameli) Cuore Azzurro dei Pooh a Siamo una squadra fortissimi del comico Checco Zalone, passando per la suoneria per cellulari Materazzi ha fatto gol di Wladimiro Tallini, ma il brano che rimarrà impresso maggiormente nell’immaginario collettivo come colonna sonora della cavalcata azzurra di quel mondiale è il coro Po-po-po-po-po-po-po, la cui melodia è il riff di Seven Nation Army degli White Stripes che grazie a tale coro torna a scalare le classifiche italiane tre anni dopo la pubblicazione. Po-po-po-po-po-po-po diventerà il coro più cantato durante le partite della Nazionale italiana sostituendo il classico Alè oh oh. Ma i tormentoni italiani di quell’estate non riguardano solo la Nazionale italiana: scopriamoli attraverso il nono episodio del nostro Tuffo nel passato.

Il Festivalbar, dopo anni di successi, floppa negli ascolti e la crisi di risultati costerà cara ad Andrea Salvetti: sarà la penultima edizione di sempre della kermesse. L’edizione fu vinta dal favorito annunciato Luciano Ligabue, padrone incontrastato dell’estate musicale italiana 2006 grazie ai grandi numeri della fase Stadi del Nome e cognome tour 2006 e grazie al successo del brano Happy Hour, per l’appunto vincitore del Festivalbar e trainato da uno spot di successo della Vodafone per il quale faceva da colonna sonora. Premiati anche Gianna Nannini per l’album Grazie (il più venduto di tutto il 2006), contenente Io e quella Sei nell’anima che la ha rilanciata dopo anni di crisi di vendite, i Negramaro di Nuvole e lenzuola che si aggiudicano il premio Best Performance e gli Zero Assoluto come Rivelazione dell’anno (parteciparono con Sei parte di me, che bissò il successo della sanremese Svegliarsi la mattina). I due romani non furono però gli unici a puntare al Premio Rivelazione: anche l’estate 2006 come quella precedente fu ricca di brani noti cantati da artisti emergenti. Dai Finley, ultima scoperta di Claudio Cecchetto, con Diventerai una star al rapper Mondo Marcio di Dentro alla scatola (di cui verrà pubblicata una seconda versione in duetto proprio con i Finley stessi), passando per Seba e la sua Domenica d’estate. Senza contare l’esplosione di Fabri Fibra, che non partecipò al Festivalbar ma che sbancò ugualmente con Applausi per Fibra, il brano che lo fece conoscere al grande pubblico. Fu uno dei grandi assenti della kermesse di casa Salvetti così come Tiziano Ferro, che in quell’estate pubblicò il primo estratto dal fortunato album Nessuno è solo dal titolo Stop! Dimentica. Altri brani italiani che portarono a casa grandi risultati in quell’estate furono Notte di mezza estate del duo Britti-Bennato, Dimentica di Raf, Tribù di Piero Pelù, Il mondo nuovo di Neffa (il brano più trasmesso dalle radio in quell’estate), Shock di Omar Pedrini e La mia parte intollerante di Caparezza.

 

Per la categoria “successi internazionali” il Festivalbar premiò l’inglese Nate James con la sua The Message, che andò sì molto bene ma è pur vero che non fu il brano internazionale di maggior successo di quell’estate. Basti citare ad esempio, in una lunga lista, Crazy dei Gnarls Barkley (che a fine anno si aggiudicherà il premio di “miglior canzone dell’anno” agli Europe Music Awards di MTV), Hips don’t lie di Shakira e Wyclef Jean (la cantante colombiana si esibì nel pre-partita della finale del Mondiale del 9 luglio 2006), Supermassive black hole dei Muse (entrata poi a far parte della colonna sonora di FIFA 2007 insieme a Sewn dei The Feeling), Just let the sun dell’ex Skunk Anansie Skin, Sorry di Madonna, The hardest part dei Coldplay, World hold on di Bob Sinclar, Never back down di Novastar, Follow Through di Gavin DeGraw (colonna sonora degli spot Algida tra 2006 e 2007 nel nostro Paese), Cash machine degli Hard-Fi, l’inno contro la violenza sulle donne Malo di Bebe, Sooner or later dell’ex Blue Duncan James, Who knew di Pink, Is it any wonder dei Keane, You give me something di James Morrison, One way ticket dei Darkness, Naive dei Kooks, Me voy di Julieta Venegas e You you you dell’inglese James Kakande, anch’esso noto in Italia grazie a uno spot di una compagnia telefonica, in questo caso Wind. Tanti furono anche i brani campionati da altre hits di successo, come il mash-up di Mousse T tra il suo successo di sei estati prima Horny e il brano dei Dandy Warhols Bohemian like you (mix che dà vita al singolo Horny as a dandy), SOS di Rihanna (che contiene un campionamento di Tainted love dei Soft Cell) e Pump it dei Black Eyed Peas (che campiona invece la colonna sonora del film Pulp Fiction). Infine, proprio i Black Eyed Peas furono protagonisti insieme al pianista brasiliano Sergio Mendes della versione 2006 del suo classico Mas que nada: anche qui c’è un campionamento, ossia quello della loro Hey Mama, e il brano assume una nuova veste che lo fa conoscere alle nuove generazioni.

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